La diocesi di Amsterdam riconosce: false le apparizioni di Maria

Vaticano interviene di nuovo sulle presunte visioni del 1945-1959

DIC 31, 2020 -

Roma, 31 dic. (askanews) – Le controverse apparizioni della Madonna a Amsterdam, tra il 1945 e il 1959, erano effettivamente false, come sostiene da tempo la congregazione per la Dottrina della fede: ad accettare, finalmente, il verdetto vaticano, è la diocesi di Haarnem-Amsterdam dopo essersi consultato nuovamente con il dicastero vaticano responsabile dell’ortodossia cattolica.

Maria “Signora di tutti i popoli”, secondo l’autoprocalamata veggente Ida Peerdeman, la avrebbe chiesto alla Chiesa, tramite le sue visioni, che venisse proclamato il dogma della propria partecipazione alla redenzione dell’umanità (Maria corredentrice).

La Chiesa già insegna quattro dogmi relativi alla Vergine, ossia la sua perpetua verginità, la sua dignità come Madre di Dio, la sua Immacolata Concezione e la sua gloriosa Assunzione in cielo in anima e corpo. Già nel Concilio Vaticano I (1869-1870) ci fu chi sostenne l’idea di un nuovo dogma per far partecipare Maria della potestà redentrice di Gesù. Pio XI (1922-1939) fu il primo Pontefice che parlò di Maria corredentrice, Giovanni Paolo II lo ha fatto più volte, ma tutti i Pontefici hanno rifiutato l’idea di un nuovo dogma. In seno al Concilio Vaticano II (1962-1965) alcuni vescovi avanzarono anch’essi la richiesta, in particolare, ma Giovanni XXIII e Paolo VI non la presero in considerazione, non da ultimo perché i protestanti non venerano Maria e una simile mossa avrebbe rischiato di rovinare i rapporti fra cristiani proprio nel pieno di un concilio ecumenico. Di recente due anziani cardinali – il messicano Juan Sandoval e l’indiano Telesphore Toppo – e quattro vescovi si erano rivolti al Papa chiedendo di proclamare il dogma di Maria corredentrice. La richiesta, riproposta ancora ai giorni nostri da alcuni settori cattolici reazionari, è stata dismessa chiaramente da Papa Francesco: Maria, disse già nel 2019 nel corso della Messa dedicata alla Vergine di Guadalupe, “ha voluto essere meticcia, si è ‘meticciata’, ma non solo con Juan Dieguito, si è ‘meticciata’ per essere madre di tutti, perché ‘meticciò’ Dio, e questo è il grande mistero, Maria madre meticcia del vero Dio e vero uomo. Quando vengono con storie che bisogna dichiararla questo o quest’altro, bisogna darle nuove dogmi – ha rimarcato il Papa – non perdiamo tempo in queste storie: Maria è donna, Signora, madre di suo figlio e della Santa madre Chiesa gerarchica, ed è meticcia, donna dei nostri popoli che ha fatto Dio meticcio. Che ci parli come parlò a San Diego da questi tre titoli con tenerezza, con candore femminile e meticcia”.

Ora, consultata nuovamente la congregazione per la Dottrina della fede guidata dal cardinale spagnolo Luis Ladaria, la diocesi di Haarlem-Amsterdam ha pubblicato tre testi sull’argomento: oltre a un “Chiarimento ” ufficiale , una “Spiegazione e parola pastorale “, anche una parola personale del vescovo vescovo Jan Hendriks sul suo blog: il chiarimento “è il risultato dei colloqui che ho avuto con la Congregazione per la Dottrina della Fede in relazione alle notizie e alle domande apparse recente­mente sulla stampa”.

“L’uso del titolo Signora di tutti i popoli per Maria è di per sé teologica­mente lecito. La preghiera con Maria e per intercessione di Maria, Madre dei nostri popoli, serve alla crescita di un mondo più unito, in cui tutti si riconoscono come fra­telli e sorelle, creati tutti a immagine di Dio, nostro Padre comune”, si legge nel chiarimento. “Tuttavia, il riconosci­mento di tale titolo non può inten­dersi come un riconosci­mento nemmeno implicito della soprannaturalità di alcuni feno­meni, nell’ambito dei quali esso pare essere sorto. In questo senso, la Congregazione per la Dottrina della Fede ribadisce la validità del giudizio negativo sulla soprannaturalità delle presunte ‘apparizioni e rivelazioni’ alla Sig.ra Ida Peerdeman, giudizio approvato da San Paolo VI il 05/04/1974 e pubblicato in data 25/05/1974. Questo giudizio implica che tutti sono invitati a cessare qualsiasi divulgazione riguardante pretese apparizioni e rivelazioni della Signora di tutti i popoli. Pertanto l’utilizzo delle immagini e della preghiera non può essere consi­derato in alcun modo un riconosci­mento – nemmeno implicito – della soprannaturalità degli eventi in questione”.

“Nel 2002”, ricorda il vescovo Hendriks, “quando il vescovo Punt ha preso posizione sull’autenticità delle apparizioni, si conosceva solo una notificazione del 1974. Negli anni ottanta del ventesimo secolo, il mio predecessore ha creduto che sarebbe stato possibile autorizzare questa devozione; e questo alla fine è stato deciso dal vescovo Bomers nel 1996. Per chiunque si senta legato alla venerazione della Signora di tutti i Popoli, la buona notizia di questo chiari­mento, approvato dalla Congregazione per la Dottrina della Fede, è che la venerazione di Maria con questo titolo è permessa, e ad essa sono dedicate parole di apprez­za­mento. Per molti fedeli, però, più di tutto sarà una sofferenza il fatto che la Congregazione per la Dottrina della Fede e Papa Paolo VI abbiano pronunciato un giudizio negativo sulle apparizioni. A tutti loro vorrei dire che posso capire la loro delusione. Le apparizioni e i messaggi hanno ispirato molti. Spero sia una consolazione per loro sapere che la devozione a Maria con il titolo di ‘Signora di tutti i Popoli’ può continuare, sia nella cappella di Am­ster­dam sia nelle Giornate di preghiera, alle quali io stesso ho partecipato più volte in passato. Questo è il giudizio della Chiesa a cui dobbiamo obbedire nella fiducia che il Signore guida la sua Chiesa e non l’abbandona; ma questo non deve in alcun modo intaccare il nostro ardente amore per Maria, la Signora e Madre di tutti i Popoli. Spero sincera­mente che tutti noi, nella buona e nella cattiva sorte, diventiamo ancora più forti nell’amore per la nostra Madre celeste, alla quale il Signore ci ha affidato sulla Croce: ‘Donna, ecco il tuo Figlio!’ (Gv 19,26), ecco qui i tuoi figli, sotto la tua protezione cerchiamo rifugio”.