Intesa Sanpaolo: terza fase del progetto per i bimbi lungodegenti

Elena Jacobs presenta l'iniziativa We-Connected!

DIC 21, 2020 -

Milano, 21 dic. (askanews) – Intesa Sanpaolo conferma il proprio impegno per il sostegno ai bambini lungodegenti e lancia un nuovo progetto per i piccoli ricoverati e le loro famiglie, in questo caso in collaborazione con la Fondazione Gaslini. Ne abbiamo parlato con Elena Jacobs, responsabile Valorizzazione del Sociale e Rapporti con le Università del gruppo bancario.

“L’ultimo tassello del grande puzzle che stiamo costruendo per il progetto Una casa per la mia famiglia – ha spiegato ad askanews – è We-Connected!, realizzato da Intesa Sanpaolo insieme a Intesa Sanpaolo Vita. Ha l’obiettivo di fare sentire meno soli e dare un sopporto informatico e di rete a quelle famiglie e a quei bambini che sono in cura nelle case di accoglienza famiglia, perché anche in questa pandemia possano connettersi, possano studiare e fare i loro compiti”.

Il supporto tecnologico arriva dopo altri due progetti che la banca ha attivato intorno ai centri dove sono ricoverati i piccoli malati: il primo dedicato ai bimbi da zero a 36 mesi. “Intesa Sanpaolo – ha aggiunto Jacobs – nel 2016 lancia per la prima volta il programma educativo per i bambini lungodegenti il cui obiettivo è proprio l’apertura di asili nido presso sei ospedali italiani d’eccellenza per i reparti di oncologia pediatrica”.

La necessità di curare i bambini, poi, porta anche le famiglie a dover sostenere una sorta di pendolarismo sanitario, impegnativo e spesso molto costoso. Per questo Intesa Sanpaolo ha attivato collaborazioni con diverse organizzazioni no profit che da anni lavorano insieme alle famiglie.

“Ogni anno – ha spiegato la responsabile della banca – un milione e trecentomila persone lasciano le loro abitazioni e i loro affetti per migrare in una città vicina a un centro di accoglienza medica d’eccellenza. Anche quest’anno abbiamo rinforzato la nostra capacità di collaborazione e questo progetto oggi ci consente di ospitare 650 tra bambini e familiari, quindi è un network importante perché non sono posti letto, ma sono delle mini case per queste famiglie”.

Tre progetti, quindi, che delineano uno degli ambiti n cui Intesa Sanpaolo declina la propria visione in relazione alla società. “E’ una dimensione per la nostra banca – ha concluso Elena Jacobs – assolutamente prioritaria che ha a che fare con il piano industriale 2018-2021, ma che ha sempre più un valore pregnante in quello che è l’operato della nostra azienda”.

Partendo da un motto che è anche programmatico: “Chi ben comincia… non finisce mai”. Soprattutto per quanto riguarda il tema della solidarietà.