Cosa non torna nel delitto del ginecologo sgozzato a Milano

Poco probabile il movente della rapina

DIC 21, 2020 -

Milano, 21 dic. (askanews) – Un delitto così violento ed efferato da rendere poco credibile l’ipotesi della rapina finita in tragedia. E’ soprattutto dalla dinamica dell’omicidio che potrebbero arrivare le prime risposte sul giallo di Stefano Ansaldi, il ginecologo specializzato in fecondazione assistita assassinato a Milano nel tardo pomeriggio di sabato scorso.

L’uomo, un 65enne originario di Benevento e titolare di uno studio medico nel centro di Napoli, è stato colpito una coltellata alla gola ed è morto sgozzato nel giro di pochissimi secondi. Un colpo secco che, per come è stato sferrato, fa perdere quota l’ipotesi della rapina. Il quadro generale potrebbe diventare più chiaro con i risultati dell’autopsia già disposta dai pm: se la causa del decesso è infatti certa, dall’analisi scientifica sulla dinamica dell’omicidio potrebbero arrivare nuovi elementi utili allo sviluppo delle indagini.

L’uomo era appena arrivato in treno a Milano da Napoli.

Dall’analisi delle telecamere di sorveglianza della zona è emerso che, nelle circa tre ore precedenti all’omicidio, è sempre rimasto in zona stazione centrale. E’ stato assassinato poco prima delle 18.00 sotto un ponteggio. Due testimoni oculari lo hanno notato mentre era ancora in piedi, dopo pochi secondi è crollato. Accanto al corpo c’erano il Rolex e la 24 ore della vittima e un coltello da cucina che potrebbe essere stato utilizzato per l’omicidio (sono in corso le analisi genetiche sulla possibile arma del delitto). Nessuna traccia, invece, nè del portafoglio nè del cellulare. Ansaldi aveva con sè un biglietto ferroviario di sola andata ma non è stato ritrovato quello di ritorno: non si sa se non lo avesse ancora acquistato oppure se si trovasse nel portafoglio sparito insieme al cellulare.

Il principale obiettivo degli inquirenti dei carabinieri, diretti dal pm Adriano Scuideri e dal pm Laura Pedio, è capire perchè il ginecologo fosse a Milano. Sua moglie e altri suoi familiari non sono finora stati in grado di fornire spiegazioni agli inquirenti. I filmati delle telecamere di sorveglianza presenti zona sono già state acquisite dai carabinieri e saranno analizzate nel tentativo di individuare i responsabili di un delitto avvolto dal mistero.

fcz/Int2