Istigava sul web al terrorismo per l’Isis, fermata 35enne tunisina

Istruiva sulle possibili modalità e su fabbricazione di esplosivi

DIC 18, 2020 -

Roma, 18 dic. (askanews) – Fermata ieri sera a Latina dalla polizia, su disposizione della Procura di Roma, una tunisina di 35 anni – J.Z., residente nel capoluogo pontino – accusata di associazione con finalità di terrorismo anche internazionale, addestramento e istigazione a commettere delitti di terrorismo.

L’indagine, eseguita dal Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Esterno della DCPP/UCIGOS e della Digos di Latina, è partita dopo la segnalazione, acquisita attraverso l’FBI americano, di un profilo Telegram attivo nella propaganda in favore dell’Isis.

Gli approfondimenti di tipo tradizionale sono stati affiancati da mirate attività tecnico-informatiche nonché da intercettazioni telematiche svolte dalla Digos di Latina e da personale specializzato dell’Antiterrorismo della Polizia, che hanno permesso di concentrare le indagini nei confronti della donna.

Le intercettazioni hanno documentato – anche grazie al supporto del Comparto intelligence nazionale – come la tunisina, attraverso il suo account, rivolgesse inviti a utenti di gruppi attivi nel web riconducibili all’autoproclamato Stato islamico a compiere attentati, con dettagliate indicazioni sulle possibili modalità di esecuzione e istruzioni per la fabbricazione di esplosivi.

Gli approfondimenti della polizia giudiziaria hanno confermato la sua contiguità agli ambienti del radicalismo islamico: pertanto la Procura di Roma ha disposto a suo carico una perquisizione domiciliare, eseguita ieri dalla Digos di Latina e operativi della DCPP/UCIGOS, al termine della quale sono stati sequestrati diversi dispositivi telefonici e informatici.

Sebbene la donna non sia stata collaborativa nel fornire le password di accesso, una prima verifica sui contenuti dei dispositivi informatici sequestrati, resa possibile attraverso l’opera di decriptazione effettuata da personale specializzato della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione, ha permesso di constatare come la 35enne svolgeva una vera e propria attività di tutoring in materia di confezionamento di esplosivi, divulgando a utenti della rete simpatizzanti di Isis dettagliate istruzioni – da lei stessa prodotte – su come costruire ordigni, oltre a inviti a commettere azioni violente indicandone anche le diverse possibili modalità.

Rilevata, tra l’altro, la presenza dell’account riconducibile alla donna in diversi gruppi chiusi Whatsapp di chiaro orientamento estremista, nei quali la stessa ha condiviso video inneggianti al martirio e contenuti multimediali in cui Osama Bin Laden invita il popolo musulmano alla lotta armata e al martirio.

Tra i contenuti dei device appaiono anche numerosi video – anche questi condivisi in gruppi chiusi di Whatsapp – nei quali vengono illustrate tecniche militari di combattimento, stratagemmi per mimetizzare il vestiario e istruzioni dettagliate su come realizzare ordigni, oltre a manuali per la preparazione di esplosivi in casa e documenti in cui viene illustrata la procedura per la preparazione del veleno alla ricina. Alla luce delle risultanze investigative, la Procura di Roma ha emesso ieri sera il provvedimento di fermo nei confronti dell’indagata per essersi “associata all’organizzazione terroristica denominata Islamic State”, per aver svolto “reiterata attività di istigazione diffondendo materiale di propaganda e inneggiando alla jihad e al martirio, istigando alla commissione dei delitti di attentato per finalità terroristica, atti di terrorismo con ordigni micidiali ed esplosivi e per “aver fornito istruzioni sull’uso di materiale esplodente, armi da fuoco e armi chimiche al fine di arrecare grave danno al Paese”.

Prosegue l’analisi del copioso materiale informatico sequestrato anche per approfondire il circuito relazionale della donna.