Roma, gip: fratelli Bianchi vivono di spaccio droga

Contestazioni del giudice di Velletri: "Non svolgono un lavoro"

DIC 9, 2020 -

Roma, 9 dic. (askanews) – Gabriele e Marco Bianchi “non svolgono attività lavorativa stabile e non dispongono di redditi leciti (non hanno mai presentato dichiarazioni dei redditi)”. Così scrive il gip del tribunale di Velletri, Ilaria Tarantino, in un passo dell’ordinanza di custodia cautelare eseguita oggi dai carabinieri. “Inoltre – continua il giudice – dall’analisi dei conti correnti intestati, quasi tutti con saldi pari a zero, sono state rilevate pochissime operazioni, per importi irrilevanti e risalenti nel tempo”. E “tale circostanza induce a ritenere che gli indagati traggano i loro mezzi di sussistenza unicamente da attività illecite e, in particolare dallo spaccio di sostanze stupefacenti, attività, questa, che presuppone la disponibilità di denaro contante e non tracciabile”.

“Fidelizzare i clienti e garantirsi il prezzo della cessione”. Era questo il comandamento dei fratelli Bianchi e soci, specializzati nel traffico di stupefacenti. I fatti riguardano il periodo tra Novembre 2019 e Maggio 2020. Ogni dose dal peso di 0,4 grammi era indicata con nomignoli, come ‘caffè, ‘camicie’, ‘magliette’, ‘giacchetto’, ‘aperitivo’, ‘il Cd della serie di gomorra’. Il costo era di 40 euro ognuna. Il territorio di riferimento del gruppo era trsa Velletri, Lariano ed Artena. Ai fratelli Bianchi, che sono in carcere per l’omicidio di Willy Monteiro Duarte, è contestato anche l’essere mandanti ed esecutori materiali delle minacce di morte ad un cliente che non pagava. Nell’occasione, il 29 giugno 2019, insieme con altri i Bianchi picchiarono il soggetto in questione ed il padre di questo.