Ponte Morandi, arresti tra ex ed attuali manager di Autostrade

Filone dell'inchiesta sulla sicurezza delle barriere antirumore

NOV 11, 2020 -

Roma, 11 nov. (askanews) – La Guardia di Finanza di Genova, coordinata della locale Procura, ha eseguito un’ordinanza applicativa di misure cautelari nei confronti di 3 ex top manager e 3 attuali dirigenti di Autostrade per l’Italia S.p.a: si tratta di tre arresti domiciliari e tre misure interdittive.

L’indagine, avviata un anno fa dopo l’analisi della documentazione informatica e cartacea acquisita nell’inchiesta principale legata al crollo del Ponte Morandi, è relativa alle criticità – in termini di sicurezza – delle barriere fonoassorbenti, del tipo integrate modello “INTEGAUTOS”, montate sulla rete autostradale.

L’analisi della documentazione informatica e cartacea acquisita, le indagini tecniche effettuate, l’assunzione di varie testimonianze hanno portato a raccogliere numerosi e gravi elementi indiziari e fonti di prova in capo alle persone colpite dalla misura, in ordine alla consapevolezza della difettosità delle barriere e del potenziale pericolo per la sicurezza stradale, con rischio cedimento nelle giornate di forte vento (fatti peraltro realmente avvenuti nel corso del 2016 e 2017 sulla rete autostradale genovese). In particolare, è emersa la consapevolezza di difetti progettuali e di sottostima dell’azione del vento, nonché dell’utilizzo di alcuni materiali per l’ancoraggio a terra non conformi alle certificazioni europee e scarsamente performanti.

Secondo gli inquirenti, c’è stata una volontà di non procedere a lavori di sostituzione e messa in sicurezza adeguati, eludendo tale obbligo con alcuni accorgimenti temporanei non idonei e non risolutivi, e quindi una frode nei confronti dello Stato, per non aver adeguato la rete da un punto di vista acustico (così come previsto dalla Convenzione tra Autostrade e lo Stato) e di gestione in sicurezza della stessa, occultando l’inidoneità e pericolosità delle barriere, senza alcuna comunicazione – obbligatoria – all’organo di vigilanza (Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti).

Sav/Int9