Longo indagato per violenza sessuale, Ghedini: accusa infondata

Il legale: "Finirà tutto con un proscioglimento"

NOV 5, 2020 -

Milano, 5 nov. (askanews) – Un’accusa “infondata” che proprio per questo “non potrà che sfociare in un proscioglimento per insussistenza del fatto”. Così l’avvocato Niccolò Ghedini, storico difensore di Silvio Berlusconi, commenta l’iniziativa giudiziaria della procura di Padova che – come riferito oggi dal Corriere della Sera – ha avviato un’indagine per violenza sessuale a carico dell’avvocato Piero Longo, altro legale conosciuto per aver difeso l’ex presidente del consiglio in diversi processi penali.

Secondo il quotidiano di via Solferino, l’inchiesta è scattata come atto dovuto dopo le testimonianze raccolte dagli inquirenti padovani sull’aggressione subìta dall’avvocato Longo la sera del 30 settembre scorso, quando alcune persone si presentarono sotto casa sua e, dopo averlo invitato a scendere, lo colpirono con calci e pugni e poi fuggirono dopo essersi impossessati della pistola che il legale aveva portato con sè. Tra i tre protagonisti dell’agguato, ora tutti indagati per violenza privata aggravata, anche una 31enne figlia dell’ex compagna dell’avvocato Longo. Lei non partecipò materialmente all’aggressione che, secondo la ricostruzione degli inquirenti, sarebbe stata pianificata proprio per ‘punire’ il legale per le molestie subite dalla donna quando era ancora minorenne. Sarebbero stati i due autori materiali del pestaggio, la commercialista e il maestro di sci che aggredirono Longo, a farlo mettere a verbale davanti agli investigatori. La 31enne, sempre stando al servizio pubblicato dal Corriere della Lega, in passato “aveva avuto uno stretto legame” con Longo che però “da qualche tempo aveva deciso di troncare il rapporto con lei, impedendole di qualsiasi contatto”. Per questo la donna, iscritta alla scuola di notariato, “stava attraversando un periodo difficile”.

Una ricostruzione falsa, secondo Ghedini. E architettata dai 3 aggressori con dichiarazioni “assurde e inverosimili” ma mirate a un unico obiettivo: “giustificare” il motivo dell’aggressione. Dichiarazioni che proprio per questo “saranno oggetto di tutte le azioni giudiziarie del caso”, assicura Ghedini che precisa: “E’ stato lo stesso avvocato Piero Longo a denunciare tempestivamente alla Procura della Repubblica di Padova le diffamatorie dichiarazioni che si erano apprese da indiscrezioni di stampa propalate da quegli stessi aggressori”.

Proprio per questo, evidenzia ancora il legale, “stupisce comunque la notizia di una iscrizione, che nascerebbe da un asserito atto dovuto del tutto opinabile, considerato che l’allora minorenne non avrebbe minimamente confermato l’assunto”. Per Ghedini, inoltre, “è di assoluta gravità” che una notizia “coperta da un rigoroso segreto di indagine” sia stata pubblicata da un organo di informazione “ancor prima che qualsiasi avviso formale sia stata comunicato all’avvocato Longo”. Un altro aspetto che, conclude lo storico avvocato di Berlsconi, “sarà prontamente segnalato alle Autorità competenti”.