Torino, uccise paziente con sedativo: condannato a 14 anni e 4 mesi

Per Corte assise appello di Torino fu omicidio volontario

OTT 30, 2020 -

Roma, 30 ott. (askanews) – La Corte d’assise d’appello di Torino ha inflitto 14 anni e 4 mesi di reclusione, con il rito abbreviato, ad un infermiere dell’ospedale di Carmagnola, Mauro Capra, che il 27 ottobre del 2015 aveva somministrato ad un paziente un potente sedativo per non essere costretto a monitorarlo costantemente, provocandone la morte. L’indagine dei carabinieri del Nas di Torino, coordinati dalla Procura di Asti erano partite dopo il decesso dell’anziano paziente.

Le perizie hanno consentito di appurare che il decesso fu provocato dal principio farmacologicamente attivo, il “Midazolam”, mentre le indagini, hanno consentito di accertare la responsabilità dell’infermiere che avrebbe arbitrariamente somministrato il medicinale per via endovenosa, senza alcuna prescrizione medica, per motivi futili ed abbietti, dettati dall’esigenza di sedazione del paziente, il quale per le particolari condizioni di salute legate all’età e al comportamento emotivo richiedeva un continuo monitoraggio ed attenzione da parte del personale del reparto ospedaliero. Peraltro quando il paziente ebbe una crisi respiratoria, l’infermiere omise di riferirne la somministrazione al personale medico dell’ospedale intervenuto in soccorso, impedendo così la possibilità di somministrazione di un antidoto presente nel reparto e di pronto utilizzo.

In primo grado l’infermiere era stato condannato a 5 anni e 8 mesi per omicidio colposo. La Corte d’assise d’appello, invece, ha riconosciuto l’omicidio volontario ed ha inasprito la pena.