Confindustria Padova-Treviso: nel primo semestre persi 2 mld export

Le conseguenze del covid per il territorio di Padova e Treviso

OTT 30, 2020 -

Padova, 30 ott. (askanews) – L’Italia oggi si confronta con le sfide, inedite e profonde, portate dalla pandemia, e con i loro effetti economici e sociali senza precedenti. Un profondo calo del Pil stimato nel -10/-12% nel 2020 dopo le ultime misure di contenimento della pandemia.

Per il territorio di Padova e Treviso gli indicatori convergono nel delineare una caduta economica più consistente nel periodo di lockdown (-18% di produzione nel secondo trimestre su base annua), più marcata nelle esportazioni (-25,5% Padova, -28,5% Treviso nel secondo trimestre), che nella media dei primi sei mesi del 2020 ha portato a una perdita in valore delle esportazioni di 2 miliardi di euro rispetto allo stesso periodo del 2019 (-16,9% su base annua), per effetto del doppio shock di domanda e offerta e della forte esposizione internazionale. ne dà conto un’indagine in occasione dell’Assemblea Privata di Assindustria Venetocentro, in programma oggi, e che eleggerà il primo presidente unico per il 2020-2024.

Sulla base degli indicatori disponibili, da maggio ad oggi la contrazione delle diverse variabili economiche si è progressivamente ridotta. Il rimbalzo è rilevante e ben avviato. A dimostrazione della vitalità delle nostre imprese, della capacità di adattamento, diversificazione, riorganizzazione delle catene del valore messa in campo. Dalle anticipazioni dell’Indagine congiunturale condotta da Assindustria Venetocentro, nel terzo trimestre il ritorno alla crescita della produzione è stato verosimilmente più sostenuto di quanto prefigurato in luglio. Nel confronto su base annua l’attività fra luglio e settembre riduce la contrazione al -2,5% (-18% nel secondo trimestre). Nella media dei primi nove mesi la contrazione è del -8,9% (-12,1% nei primi sei mesi). Gli scambi di beni con l’estero hanno ripreso ad aumentare, pur rimanendo in terreno negativo nel confronto con lo stesso periodo del 2019 (-6,9% nel terzo trimestre, -14,6% nel secondo). Nella media dei primi nove mesi la variazione su base annua è del -7,9%. In sensibile recupero nei mesi estivi l’andamento degli ordini all’industria, che rivedono il segno positivo anche nel confronto con il terzo trimestre del 2019 (+2,9% nel terzo trimestre, -19% nel secondo). Nei primi nove mesi la contrazione degli ordinativi è del -6,7%. Tiene nel complesso l’occupazione (-0,8% nel terzo trimestre, -1,3% nel periodo gennaio-settembre), grazie all’ampio ricorso agli ammortizzatori sociali. La distanza dai livelli pre-Covid è tuttavia ancora ingente e il recupero è molto disomogeneo tra settori e aziende. Pesa in particolare l’incertezza nella domanda, sia nel contesto interno sia in quello estero. Pesano i rischi evidenti legati alla risalita del contagio da Covid e gli effetti della pandemia sul commercio mondiale.