A Milano più monopattini elettrici di quanto consentito

Flotte superano i limiti previsti dal bando del Comune

OTT 2, 2020 -

Milano, 2 ott. (askanews) – Sulle strade di Milano circola un numero di monopattini elettrici superiore rispetto a quello previsto dal bando lanciato dal Comune per il servizio di sharing in città. E’ quanto emerge dai dati raccolti dalla procura che nei mesi scorsi ha avviato un’indagine esplomrativa (è il cosiddetto modello 45, senza ipotesi di reato nè indagati) per effettuare un monitoraggio sul livello di sicurezza dei mezzi a due ruote in condivisione che, specie nella fase immediatamente successiva al lockdown, sono aumentati in modo considerevole.

In base al bando lanciato dall’amministrazione comunale, ciascuna delle società che offrono servizio di sharing in città non può far circolare più di 750 monopattini elettrici. Ma i numeri che emergono dagli accertamenti disposti dai magistrati del dipartimento “salute e lavoro”, diretti dal procuratore aggiunto Tiziana Siciliano, raccontano che le cose non stanno così: una società di sharing ha dichiarato che la sua “flotta” di monopattini è di circa 1430 mezzi, più altri 700 custoditi in un magazzino. Un’altra società fa circolare 950 monopattini elettrici, 200 in più del numero fissato nel bando del Comune. Le aziende che si sono aggiundicate il bando sono inoltre tenute a pagare al Palazzo Marino una quota per ciascun monopattino in circolazione in città. E’ stato accertato che i pagamenti effettuati finora al Comune sono relativi soltanto i 750 monopattini previsti dal bando, e non quelli che circolano effettivamente lungo le strade cittadine.

C’è poi il problema dei posteggi “selvaggi” dei monopattini che nella maggior parte dei casi vengono abbandonati in strade e su marciapieni al di fuori dagli spazi previsti, come le rastrelliere delle bici. Infine il capitolo sicurezza: tutti i mezzi a due ruote in sharing sono controllabili da remoto e le società dovrebbero mettere a punto un sistema in grado di ridurne la velocità nelle isole pedonali e di localizzare soste in aree con consentite.