Da ricerche dello Ieo nuovi farmaci per tumori in stato avanzato

Risultati degli studi presentati al Presidential Symposium Esmo

SET 19, 2020 -

Milano, 19 set. (askanews) – L’Istituto europeo di oncologia contribuisce a offrire nuove possibilità di cura anche per i tumori avanzati, per i quali fino a ieri le opzioni erano limitate. Lo indicano i risultati degli studi presentati oggi al Presidential Symposium della European Society of Medical Oncology (Esmo), al quale hanno partecipato virtualmente 33.000 persone, che si sono collegate sul Web. Per quanto riguarda i tumori del polmone, in particolare, sono stati presentati solo due studi di fase 3 (che valutano se un nuovo trattamento è migliore rispetto allo standard) ed in ambedue l’unica partecipazione italiana fra gli autori è quella di Filippo de Marinis, Direttore della Divisione di Oncologia Toracica dello Ieo.

“Il primo studio, Adaura, riguarda il farmaco a bersaglio molecolare Osimertinib – spiega De Marinis in una nota -. In 680 pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule, con mutazione del gene Egfr, sottoposti a chirurgia, questo farmaco ha dimostrato una maggiore capacità di fermare la progressione tumorale”. “Nel secondo studio, Crown, – continua de Marinis – sono stati presentati i risultati di una nuova molecola, il Lorlatinib, che si propone come un nuovo efficace trattamento di prima linea nei pazienti con tumore polmonare non a piccole cellule, con gene Alk mutato. Nei 300 pazienti dello studio, Lorlatinib ha ottenuto una riduzione di oltre il 70% del rischio di progressione di malattia, rispetto alla terapia standard con Crizotinib”.

Per il tumore dell’ovaio particolarmente significativi sono i risultati dello Studio SOLO-1, coordinato in Italia da Nicoletta Colombo, Direttore Programma Ginecologia Oncologica dell’Istituto Europeo Oncologia. “Lo studio riguarda il Parp-inibitore Olaparib, che ha già dimostrato la sua efficacia come trattamento in prima linea nelle pazienti con carcinoma ovarico che presentino una mutazione dei geni Brca1 e Brca2 – dichiara Colombo -. La novità è che per queste pazienti i dati dimostrano un vantaggio di sopravvivenza libera da progressione anche a lungo termine, fino a 5 anni”. Altro studio importante, coordinato da Ieo, nell’ambito dei tumori ginecologici è Attend, che arruolerà 550 pazienti con carcinoma avanzato ell’endometrio in Europa, Giappone, Australia e Nuova Zelanda.