Giardini di Milano dedicati al dirigente di polizia Scrofani

In viale Giovanni da Cermenate vicino a dove morì nel 2002

SET 14, 2020 -

Milano, 14 set. (askanews) – I giardini pubblici di viale Giovanni da Cermenate angolo via Pezzotti sono stati intitolati a Paolo Scrofani, il funzionario di polizia morto il 29 giugno 2002 in seguito alle gravissime ferite riportate il giorno prima nell’esplosione di un appartamento saturato di gas da un 31enne muratore pregiudicato che si era barricato all’interno per opporsi allo sfratto esecutivo.

Dopo una messa officiata dall’arcivescovo Mario Delpini nella Chiesa dei Santi Quattro Evangelisti, ha preso il via la cerimonia con lo scoprimento della targa, che si trova a due passi da dove Scrofani perse la vita). Oltre ai vertici locali delle forze dell’ordine, hanno partecipato il capo della polizia, Franco Gabrielli, il prefetto Renato Saccone, il sindaco Giuseppe Sala, e la vedova, Emma Ivagnes, insieme con la figlia Federica. “Quello che noi rappresentiamo è racchiuso nel verbo ‘servire’ – ha detto Gabrielli – esistiamo per la comunità che serviamo: in quel senso di servizio sta il sacrificio di Paolo, un servo eroico dello Stato”

Presente per Regione Lombardia, l’assessore alla Sicurezza, Riccardo De Corato, che all’epoca dei fatti era vicesindaco di Milano e si era recato sul luogo della tragedia. “Ho ancora in mente il volto del vice questore Paolo Scrofani, che ho avuto il piacere di conoscere e apprezzare” ha affermato, aggiungendo che “quello che mi rammarica è che l’assassino di Scrofani, grazie a sconti di pena, oggi è libero”.

Scrofani, 40enne dirigente del commissariato di Porta Ticinese, intervenne nello stabile di viale Giovanni da Cermenate 64, per intavolare una trattativa e tentare di ricondurlo alla ragione insieme con il fratello dell’uomo. Nell’esplosione rimasero ferite 23 persone, tra cui il 31enne che fu poi condannato a 15 anni di carcere per omicidio colposo. Il 2 agosto 2002 Scrofani venne insignito della Medaglia d’oro al valore civile dall’allora presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi, come “eroe generoso, anche dopo la morte”.