Venezia 77, ‘La verità su La Dolce…’ storia… -2

Pedersoli:"Amato lesse la sceneggiatura nell'estate del 1958"

SET 10, 2020 -

Venezia, 10 set. (askanews) – Il regista ha sottolineato di avere svolto un grande lavoro su materiali inediti di Giuseppe Amato, nonno del regista e produttore del film di Federico Fellini.

“L’appuntamento con i 60 anni dall’uscita de La Dolce vita il  5 febbraio 1960 – ha spiegato il regista – i cento anni dalla nascita di Fellini  mi ha fatto riflettere sul fatto che mio nonno Giuseppe Amato  è stato il produttore di quel film così iconico.  Non sapevamo molto sulla genesi del progetto ma mia madre e le sorelle di mio nonno hanno tenuto una cospicua corrispondenza, un piccolo tesoro raccontato dalla viva voce dei protagonisti. Abbiamo lavorato sull’organizzazione cronologica dei documenti per dare un senso logico e mantenere un grande rispetto.  La documentazione che ne è emersa è davvero interessante e inedita con un vezzo dei tre protagonisti Fellini batteva a macchina in rosso, Rizzoli in verde, Amato in nero con un impatto visivo straordinario”. Giuseppe Amato ricevette la sceneggiatura del film da Fellini nell’estate del 1958, un film che avrebbe dovuto durare 4 ore.

Pedersoli ha spiegato di avere voluto “riempire con le emozioni un documentario che altrimenti sarebbe rimasto didascalico. Dalle lettere dei tre protagonisti traspare la personalità di ciascuno di essi. E’ stato complicato cercare di tagliare per non essere troppo ridondanti senza tradire quello che volevano dire.Nel film possiamo vedere la sceneggiatura originale che lesse Amato nell’estate del 1958, comprendiamo le difficoltà di intuire il potenziale che aveva nel mondo un’opera come quella di Fellini senza i clichè della sceneggiatura classica. Data la lunghezza Rizzoli disse che il film non poteva uscire così . Amato convinse Fellini a ridurlo, anche se sapeva che la versione originale era quella vincente. A quel punto ci fu rottura tra Rizzoli e Amato, il film costava di più di quanto preventivato”.

Marco Marrone che ha lavorato sulla musica avendo come riferimento il celeberrimo tema scritto da Nino Rota. “Conosciamo s la grandezza, la magnificenza della musica di Rota – ha sottolineato il compositore – ho visto i documenti di Fellini e gli  scambi epistolari e mi sono emozionato. Mi sono approcciato al tema  leggendo anche la sofferenza dietro quelle carte facendo emergere un altro spirito narrativo musicale”.

Il film è in uscita il 15 settembre in 25 copie.