La protesta degli studenti di medicina: basta test, sono un imbuto formativo

Manifestazioni e flash mob davanti alla Sapienza a Roma

SET 3, 2020 -

Roma, 3 set. (askanews) – Oggi si tiene il test d’accesso per il corso di laurea in Medicina e Chirurgia e Odontoiatria e Protesi Dentaria, corsi a numero programmato nazionale assieme a Medicina Veterinaria, Architettura e Formazione primaria. Questa mattina le associazioni studentesche Unione degli Univresitari e Rete degli Studenti Medi hanno svolto un flash mob davanti all’Università Sapienza di Roma, al momento dell’ingresso in aula degli studenti.

“Nonostante il tema del superamento del numero chiuso per i corsi di Area Medica sia stato molto presente nel dibattito pubblico, ci troviamo ancora una volta ad assistere all’ennesima lotteria dei test d’accesso per i corsi a numero programmato nazionale – ha detto Enrico Gulluni, coordinatore nazionale dell’Unione degli Universitari – Un evidente segnale di quanto gli investimenti in Istruzione e Università e Ricerca siano soltanto promesse elettorali e frasi spot, che poi nella realtà non trovano mai applicazione, neanche dopo l’evidente crisi in cui il nostro Servizio Sanitario Nazionale si è venuto a trovare a causa della carenza di Medici, che manifesta ancor di più il fallimento del Numero Chiuso.” “Quest’anno inoltre il costo del test d’ingresso è aumentato a 100Ç, in alcuni casi anche triplicando il costo rispetto all’anno scorso – spiega Federico Allegretti, Coordinatore Nazionale della Rete degli Studenti Medi – È insopportabile che ancora una volta siano gli studenti a dover pagare. A maggior ragione nella situazione di crisi economica in cui si trovano tantissime famiglie italiane, a causa del Covid19. Questa doveva invece essere l’occasione per ripensare le modalità d’accesso al corso di laurea in medicina, superando lo strumento inefficace del test che non può rappresentare veramente uno studente e andare a limitarne il diritto allo studio e al futuro.” “Per tutte queste ragioni come UDU e Rete degli Studenti Medi siamo scesi in piazza per ribadire quello che chiediamo da anni, cioè la necessità di superare il numero chiuso – continuano Gulluni e Allegretti – Chiediamo l’immediata abolizione del numero programmato per i corsi in Architettura e Formazione Primaria, dove da anni il numero di partecipanti al Test e assolutamente paragonabile o addirittura inferiore al numero dei posti messi a bando. Pretendiamo un piano strutturato di interventi per superare nel medio periodo anche la programmazione per Medicina e Chirurgia e per Odontoiatria e Protesi Dentaria, prevedendo nel frattempo l’introduzione di un modello transitorio, che abbia l’obiettivo di arrivare alla totale apertura dei corsi dell’area medica con delle tempistiche chiare e brevi e con investimenti congrui alle peculiarità formative e didattica di tali corsi di studio. Infine è fondamentale l’immediato smaltimento dell’imbuto formativo post laurea, attraverso l’adeguamento del numero di contratti di formazione specialistica di Area Medica al numero dei laureati dell’anno precedente, in modo da riassorbire tutti i laureati che non riescono ad accedere alle scuole di specializzazione a causa della carenza di borse. Basta numero chiuso e basta imbuti formativi! Stop al Test!” Nav/Int11