A Roma la Galleria Borghese riapre la visita al deposito del museo

Con visite guidate gratuite ogni mercoledì e giovedì alle 16.30

SET 3, 2020 -

Roma, 3 set. (askanews) – La Galleria Borghese è uno dei pochi musei al mondo ad avere un deposito delle opere concepito come una vera e propria “seconda pinacoteca” e per ampliare l’offerta, data la grande affluenza di pubblico – tutti i 5 turni di visita, portati da 80 a 100 persone ciascuno, sempre completi – viene riaperto alla visita del pubblico con la novità delle visite guidate gratuite svolte dal personale del museo, ogni mercoledì e giovedì alle 16.30. La prenotazione è obbligatoria, nel rispetto delle misure di sicurezza, al numero 06 67233753 oppure all’indirizzo ga-bor@beniculturali.it

Tutti i dipinti sono esposti nel deposito su due livelli seguendo i canoni delle gallerie seicentesche, ordinati per scuole di pittura e per aree tematiche e completi di tutti gli apparati espositivi. Qui si conserva quella parte della collezione che non trova posto nei due piani sottostanti per via della revisione strutturale e decorativa del tardo Settecento che ha modificato gli allestimenti rispetto all’assetto voluto dal Cardinale Borghese. Da luoghi chiusi e inaccessibili i depositi divengono spazi aperti e accoglienti che svelano opere di grande valore artistico e che restituiscono la storia della collezione, dell’edificio e del gusto delle epoche. Ad esempio lo spazio centrale ospita i dipinti di grande formato del cinquecento veneto, della pittura tardo manierista e del primo seicento romano, diviso tra classicismo carraccesco e naturalismo di Caravaggio. Ne sono esempi la tela di Sassoferrato raffigurante le tre età dell’uomo, copia da Tiziano, oppure la Sacra famiglia con Santa Elisabetta di Scipione Pulzone, facente parte del primissimo nucleo della collezione del cardinale Borghese, l’opera fu definita da Zeri paradigmatica del lavoro di Pulzone e rappresentativa, per la sua funzione moraleggiante, del clima controriformistico; o ancora Un mendicante di Jusepe de Ribera, detto lo Spagnoletto, tra i primi caravaggeschi per l’uso tagliente delle luci. Al piano superiore sono conservate le opere di piccolo formato che dimostrano il gusto eclettico di Scipione. Oltre a dipinti su tavola e tela, infatti, sono presenti olii su rame, su lavagna, micromosaici e commessi di pietre dure, come ad esempio il Cardinale Rosso, un piccolo quadro con un uccellino realizzato accostando pietre semi preziose di diverso formato e colori.

Sempre ad agosto, l’intensa attività social intrapresa nei mesi di chiusura forzata per la pandemia ha portato la Galleria Borghese a divenire il terzo museo italiano più seguito con 111 mila followers.