Ance Roma: sull’edilizia privata solo slogan elettorali

Rebecchini: ericolosa deriva contro rigenerazione nostre citta

SET 1, 2020 -

Roma, 1 set. (askanews) – “All’interno della maggioranza c’è ancora chi ritiene che la rigenerazione urbana e la sostituzione edilizia siano solo slogan elettorali e non le basi per un vero futuro green, più sostenibile, come invece era stato ampiamente annunciato, che consenta concretamente di migliorare la qualità dell’ambiente e quindi le condizioni di vita dei cittadini”. Così afferma in una nota il presidente di ANCE Roma – ACER, Nicolò Rebecchini.

Le notizie che arrivano dalla Commissione del Senato, dove in queste ore si stanno discutendo gli emendamenti al capitolo rigenerazione urbana e sostituzione edilizia del DL Semplificazioni, afferma Rebecchini: “Non fanno bene sperare. Anzi, le proposte di modifica vanno nella direzione opposta allo spirito del provvedimento, rappresentando un ulteriore pericoloso irrigidimento ad una norma già mal congeniata e di cui tutto il mondo dell’impresa e delle professioni si aspettava lo stralcio”.

Per il Presidente ANCE Roma – ACER: “Questo denota come non si sia affatto compreso che il tema della rigenerazione urbana e della sostituzione edilizia rappresentino il vero obiettivo per il nostro Paese, specialmente alla luce della crisi che ci ha colpito e da cui bisogna uscire con qualsiasi mezzo. Ci auguriamo vivamente che quella parte della maggioranza che si è arroccata su posizioni ideologiche e massimaliste si renda conto del grave danno che questi emendamenti possono recare alle nostre città, ed in particolare a Roma, dove la cosiddetta città storica ha un’ampiezza tale che l’impatto della norma impedisce qualsiasi tipo di trasformazione urbana”.

“Peraltro ricordiamo che gli immobili aventi valore storico sono già ampiamente tutelati con appositi vincoli delle sovrintendenze e quindi introdurre disposizioni così restrittive ha il solo effetto di impedire la doverosa rigenerazione di edifici obsoleti, vetusti, energivori e sismicamente non adeguati, abbandonando le città nell’incuria più totale”, continua Rebecchini.