Impennata contagi. Virologo Silvestri: ma tracciamento fa la differenza

Continuaiamo a fare le cose giuste. Al momnto nessuno stress ospedaliero

AGO 7, 2020 -

Roma, 7 ago. (askanews) – Otto punti per “riflettere insieme” sui numeri del contagio da coronavirus in salita. Li enumera il virologo Guido Silvestri su Fb.

“1. Il numero dei nuovi casi, 552, è il più alto da oltre due mesi, e risente pesantemente – spiega – dei nuovi focolai in Veneto (183 casi, 125 più di eri), Lombardia (69 casi), e Basilicata (21 casi, ieri erano 0 casi).

2. Al momento non ci sono assolutamente segni di stress ospedaliero, con 42 ricoveri in TI (1.0% del picco a 4.068) e 779 ricoveri totali (al picco erano 29.010).

3. Le morti ieri sono state tre, che è il dato più basso in assoluto da molti mesi (insieme ai tre morti del 19 e 30 luglio), e questo è un dato certamente positivo.

4. Il fatto che i casi vengano scoperti ed isolati, con tracciamento dei contatti è la DIFFERENZA FONDAMENTALE tra adesso e il febbraio/marzo 2020. Questa operazione di monitoraggio è esattamente quello che si deve fare in una situazione come questa.

5. Un numero di nuovi casi nell’ordine di 10-20 per 1M di abitanti riflette una circolazione virale di tipo endemico che è esattamente quello che tutti ci aspettiamo nel momento in cui le misure generali di contenimento (le cosiddette “chiusure”) sono state allentate.

6. Questa circolazione endemica può assumere il connotato di piccole ondate, come osservato in Spagna, Franca, Belgio, Germania, etc, senza che al momento si segnalino aumenti significativi di mortalità o sovraccarico ospedaliero.

7. Il fatto che l’età media dei casi sia molto più bassa che in passato (41 anni vs 61 anni in Italia) rende meno frequenti i casi severi di COVID-19 per semplici ragioni demografiche (ed al di là di ogni possibile adattamento virale)

8. PUNTO PIU’ IMPORTANTE: continuiamo a fare le cose giuste. Monitoraggio, in primis, 3T, preparazione sul territorio ed a livello ospedaliero, ed atteggiamento maturo e responsabile da parte della popolazione (mascherina al chiuso o laddove non è possibile il distanziamento sociale, igiene personale, protezione dei soggetti a rischio, etc)”.

“Dobbiamo essere forti ed intelligenti – conclude – ora che i rinforzi (anticorpi monoclonali e vaccini) sono sempre più vicini”.

Mpd