Scuole materne: “Apertura di tutta la fascia 0-6 a settembre”

Fism alla Camera: certezze sui tempi e patto per la salute

LUG 15, 2020 -

Roma, 15 lug. (askanews) – Non è mancata la voce della Fism, la Federazione Italiana Scuole Materne che rappresenta circa 9.000 realtà educative e d’istruzione in oltre la metà dei comuni italiani per circa 500.000 bambine e bambini – all’audizione, oggi pomeriggio 15 luglio, davanti alla Commissione Affari sociali della camera dei Deputati su “emergenza epidemiologica e ricadute sociali”. La Fism è stata ascoltata con riferimento ai problemi dell’infanzia.

Nell’attesa dei provvedimenti definitivi da parte dell’Istituto Superiore di Sanità e dunque dal Ministero della Salute per contrastare i rischi della diffusione del Coronavirus, il primo interrogativo posto ha toccato la durata della transitorietà legato alla necessità di una risposta chiara “perché 6 mesi o 1 anno non sono la stessa cosa”, e tenendo ben presente che “ai provvedimenti da porre in essere si collega tutta la questione della fattibilità e della sostenibilità educativa, organizzativa, economica”.

“Come FISM abbiamo in più sedi espresso una posizione chiara per la riapertura di tutta la fascia 0- 6 a settembre in presenza e in sicurezza. Non a caso era stata dichiarata anche una nostra disponibilità per una sperimentazione sul campo: attraverso una campionatura di scuole, rappresentativa del più ampio contesto italiano, ovviamente, autorizzata, definita e tutelata, con copertura per i costi, finalizzata a dare una risposta sul campo di come riprendere l’attività nelle scuole dell’infanzia a settembre. Questa disponibilità non è stata accolta”, ha lamentato la Fism tornando a insistere sul valore della scuola come comunità educativa, dove a contare sono le relazioni tra bambini, insegnanti, famiglie”.

“Per quanto ci riguarda, l’ottica da cui partiamo è che scuola e famiglia, all’ interno delle indicazioni sanitarie che verranno impartite, stringano un patto per la salute in cui ciascun attore, ovviamente tutte le istituzioni comprese, si assuma la propria parte di responsabilità, nella complessità dei problemi dei vari ordini e gradi di scuola. Problemi peraltro comuni per tutte le scuole del nostro Sistema nazionale. Non a caso è alta la consapevolezza che se si troveranno in difficoltà le scuole paritarie, lo saranno non di meno le scuole statali, con ricadute negative sui versanti sia dell’inclusione e coesione sociale, sia della ripresa regolare delle attività lavorative”, ha fatto sapere il Segretario Nazionale Luigi Morgano riconoscendo di aver positivamente collaborato in questi mesi col Comitato di esperti del Ministero dell’Istruzione e ribadendo le parole chiave “sostenibilità e flessibilità”. Insomma se riaprire le scuole a settembre nelle migliori condizioni resta obiettivo condiviso ” la riapertura deve essere praticabile e sostenibile sul piano organizzativo, gestionale ed economico, per la copertura dei costi aggiuntivi determinati dalle necessarie misure di sicurezza sanitaria: personale, presidi sanitari e igienizzazione, interventi strutturali”- Così ancora il rappresentante della Fism.