‘Ndrangheta, maxi frode a Milano: 8 arresti, nel mirino fondi Covid

Sono 27 indagati in tutta Italia, sequestrati 7,5 milioni di euro

LUG 14, 2020 -

Milano, 14 lug. (askanews) – Le Fiamme gialle di Milano stanno eseguendo otto arresti, 4 in carcere e 4 ai domiciliari, e misure cautelari su beni per un ammontare complessivo per 7,5 milioni di euro nell’ambito di un’operazione coordinata dalla Direzione distrettuale antimafia che ha coinvolto circa 200 militari. In Lombardia, Veneto, Toscana, Umbria, Lazio, Calabria e Sicilia sono state eseguite 34 perquisizioni e sono state notificate a 27 indagati gli avvisi di conclusione delle indagini. Viene contestata, a vario titolo, la realizzazione di un’associazione a delinquere finalizzata alla frode fiscale, “aggravata dalla previsione dell’articolo 416 bis del codice penale e dalla disponibilità di armi, auto-riciclaggio, intestazione fittizia di beni e valori, bancarotta fraudolenta”.

Le indagini, spiega la procura di Milano in una nota, “hanno consentito di disvelare una complessa frode all’Iva nel settore del commercio di acciaio”. Secondo gli inquirenti, “diverse imprese, tutte di fatto gestite, tramite prestanomi, da soggetti che alcuni collaboratori di giustizia hanno indicato quali affiliati alla ‘ndragheta in particolare al clan di San Mauro Marchesato”.

Gli indagati avrebbero messo in atto “condotte di auto-riciclaggio di proventi illeciti accumulati per oltre mezzo milione di euro, avvalendosi di canali bancari e conti correnti in Bulgaria e Inghilterra”. Secondo la Procura, in tempi recenti “il principale indagato ha ottenuto da un lato i contributi a fondo perduto attestando un volume d’affari non veritiero e dall’altro ha tentato di beneficiare di finanziamenti finalizzati a sostenere il sistema imprenditoriale nella particolare congiuntura economica determinata dall’emergenza sanitaria” legata al coronavirus.