Fondi da Venezuela a M5S: querela Casaleggio in indagine Milano

Verifiche su autenticità documento Abc. Non escluse audizioni testimoni

GIU 18, 2020 -

Milano, 18 giu. (askanews) – La querela presentata ieri da Davide Casaleggio dopo lo scoop del quotiano spagnolo Abc sul presunto finanziamento da 3,5 milioni di euro che nel 2010 sarbbero stati consegnati dal Venezuela al M5S entrerà nel fascicolo dell’inchiesta conoscitiva avviata dalla Procura di Milano per far luce sulla vicenda. Gli inquirenti milanesi, coordinati dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli, puntano soprattutto a verificare l’autenticità del documento che, secondo quanto ricostruito da Abc, testimonierebbe il passaggio di denaro dal governo venezuelano, allora guidato da Hugo Chaves, a favore di Gianroberto Casaleggio, padre di Davide e fondatore insieme a Beppe Grillo del movimento che ora fa parte della coalizione di governo. In particolare la somma di denaro sarebbe stata consegnata in una valigetta a Gianroberto Casaleggio da parte del console venezuelano in Italia, Carlo Di Martino, che avrebbe dunque svolto il ruolo di intemediario del presunto finanziamento illecito a favore dei pentastellati. Il documento, che secondo i servizi segreti potrebbe essere un falso soprattutto alla luce di alcune anomalie. Per acquisirlo la procura dovrebbe avviare il cosiddetto “ordine di investigazione europeo” che, rispetto a una tradizionale rogatoria internazionale, prevede una procedura semplificata per le acquisizioni documentali all’interno dei Paesi dell’Unione Europea.

L’inchiesta milanese richiederà dunque la collaborazione dell’autorità giudiziaria spagnola che dovrà acquisire il documento nella redazione del quotidiano e poi inviarlo ai magistrati del capoluogo lombardo. I magistrati potrebbero poi ascoltare come persone informate sui fatti i principali protagonisti della vicenda: il console Di Martino, che in alcune interviste ha parlato di “fake news” frutto di “un complotto dell’ultra destra”, e l’autore del servizio, il giornalista freelance Marcos Garcia Rey, che ha già assicurato di aver fatto tutte le verifiche necessarie sul documento consegnato “da una fonte attendibile”. Anche quest’ultimo passaggio richiederà la collaborazione dei magistrati spagnoli.