Polizia, concorso agenti: Tar invia atti a Corte Costituzionale

Decisione dei giudici amministrativi del Lazio

MAG 20, 2020 -

Roma, 20 mag. (askanews) – Il TAR del Lazio ha pubblicato le prime sentenze non definitive riguardanti lo scorrimento della graduatoria per l’assunzione di 1.851 Allievi Agenti della Polizia di Stato. Il Collegio del TAR ha mantenuto il proprio orientamento favorevole mostrato fino ad oggi e mediante sentenza non definitiva ha rimesso la questione alla Corte Costituzionale.

Il Giudice delle Leggi, dunque, sarà chiamato a pronunciarsi sulla legittimità costituzionale della L. n. 12 del 11 febbraio 2019, “nella parte in cui stabilisce che si procederà all’assunzione dei soggetti risultati idonei alla prova scritta d’esame del concorso pubblico per l’assunzione di 893 allievi agenti della Polizia di Stato (bandito con decreto del Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza del 18 maggio 2017, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale – 4a Serie speciale – n. 40 del 26 maggio 2017) secondo l’ordine decrescente del voto in essa conseguito “purché in possesso, alla data del 1 gennaio 2019, dei requisiti di cui all’articolo 6 del decreto del Presidente della Repubblica 24 aprile 1982, n. 335, nel testo vigente alla data di entrata in vigore della legge 30 dicembre 2018, n. 145, fatte salve le disposizioni di cui all’articolo 2049 del citato codice dell’ordinamento militare”.

Il cambiamento dei requisiti in corsa, con l’abbassamento dell’età da 30 a 26 anni e la richiesta del diploma invece che della licenza media (requisiti inizialmente richiesti) è stato censurato con plurimi ricorsi, di natura individuale e collettiva, dallo studio legale Bonetti e Delia sin dal marzo 2019.

Sin da una prima analisi della vicenda, lo studio legale ha sempre auspicato tale esito, che rappresenta una doverosa, se non inevitabile, fase per giungere all’accoglimento definitivo delle ragioni degli aspiranti poliziotti. “Attendiamo la lettura della separata ordinanza mediante cui Collegio rimetterà la questione alla Corte Costituzionale per ulteriori valutazioni, – afferma l’avvocato Michele Bonetti – ma la rimessione alla Corte Costituzionale rappresenta un importante risultato per tutti i nostri ricorrenti”.