Coronavirus, difficoltà a deglutire in 50% casi dopo terapia intensiva

Logopedisti:necessaria riabilitazione ma mancano 18mila professionisti

MAR 27, 2020 -

Roma, 27 mar. (askanews) – “La difficoltà a deglutire (disfagia) in chi viene dimesso dopo lunghi periodi di terapia intensiva è una complicanza molto frequente, con una prevalenza tra il 20% e l’83% dei casi, in base alla fascia d’età. È un dato confermato da più studi internazionali, già molto elevato in tempi normali, e che in un momento in cui le terapie intensive lavorano a ritmi oltre cento volte superiori a quelli standard, preoccupa molto la Federazione dei Logopedisti” chiamati ad occuparsi della riabilitazione.

In tempi di COVID 19, anche la ‘quotidianità’ degli interventi di logopedia è di difficile gestione. Per questo la FLI ha deciso di definire due diversi tipi di intervento: quelli per i pazienti meno gravi e collaborativi, giovani o giovanissimi, con vari tipi di teleconsulto, utilizzando la tecnologia digitale, e quelli per i pazienti più complessi che richiedono presenza fisica e quindi speciale protezione, dove si è deciso di adeguare e replicare le procedure adottate in passato e per l’infezione da SARS-CoV-2. “La natura relazionale che svolge il logopedista – spiega la presidente della Federazione dei Logopedisti Italiani, Tiziana Rossetto – lo pone ad alto rischio di esposizione da COVID 19. Per questo abbiamo deciso di ‘replicare’ per i casi più complessi le procedure adottate in passato e per l’infezione da SARS-CoV-2 (febbre, tosse, difficoltà respiratorie). Parliamo infatti di persone con più patologie, reduci da ictus invalidanti, da traumi cranici o post-chirurgici tracheali. Qui il logopedista interviene oltre che per ristabilire le funzioni comunicativo linguistiche, anche per le funzioni vitali, come i problemi legati all’alimentazione, alla gestione della riabilitazione vocale dopo tracheostomia, con procedure di aspirazione e cannule nasali. Qui la massima protezione è necessaria. Le indicazioni sono su www.fli.it”.

L’altro problema è per il “domani”: riguarda la compromessa capacità di deglutire nel 50% di coloro che vengono dimessi dalla terapia intensiva. Qui i pazienti che avranno assoluta necessità di riabilitazione da disfagia saranno molte migliaia in più del solito. “Nel giro di qualche settimana – aggiunge Tiziana Rossetto – ci troveremo in grande difficoltà, più di quella che abbiamo già in tempi normali, a causa di una carenza di professionisti denunciata da anni. Basti pensare che in Italia abbiamo una media di 20 Logopedisti per 100mila abitanti contro i 38 della media europea. Parliamo di una carenza di circa 18 mila professionisti”.