Coronavirus, Filiera Italia: priorità salute ma attenti a Pil

Non si possono sospendere attività industriali e commerciali

FEB 24, 2020 -

Roma, 24 feb. (askanews) – “Misure eccezionali per reagire a questa prima ondata sono comprensibili, ma pensare di sospendere ogni attività industriale e commerciale, ogni volta che vengono individuati nuovi casi, non è sostenibile ed avrebbe conseguenze drammatiche”. Lo ha detto Luigi Scordamaglia, consigliere delegato di Filiera Italia, commentando le recenti misure prese per arginare la diffusione del Coronavirus.

Al momento, infatti, le aree interessate dalla maggiore concentrazione di casi sono aree ad altissima densità industriale, caratterizzate da manodopera altamente specializzata, indispensabile anche al di fuori delle aree colpite. “Introdurre all’interno delle imprese misure finalizzate a ridurre al minimo il rischio contagio è importante – sottolinea ancora Scordamaglia – ma la risposta non può essere chiudere, senza una prospettiva temporale, imprese che sono veri e propri gioielli del Made in Italy e parte integrante di filiere nazionali che ne risentirebbero in maniera diffusa”.

“Non si può non guardare ai numeri, in gioco oltre il 40% del nostro Pil nazionale” dice il consigliere delegato. Da Filiera Italia, infatti, ricordano che il PIL della Lombardia (383,2 miliardi di euro) e del Veneto (162,5 miliardi di euro) insieme pesano sul Pil nazionale (1.725 miliardi di erup) per il 31,6% (dati 2017). E se a questi aggiunge il Pil dell’Emilia Romagna (157,2 miliardi di euro) ecco che si arriva a una incidenza del 40,8%.(Segue)