Droghe, San Patrignano: serve nuova norma per limitare spaccio

D'accordo con Viminale, su processo e condanna degli spacciatori

FEB 20, 2020 -

Bologna, 20 feb. (askanews) – D’accordo col ministero dell’Interno: chi spaccia deve essere processato e condannato, evitando che continui ad essere un pericolo per i nostri giovani. Ma serve “una rivisitazione complessiva della normativa attuale” sul trattamento delle droghe, “soprattutto nella parte che tratta la cura, la prevenzione e il reinserimento attraverso una riorganizzazione e un potenziamento di tutto il sistema dei servizi per dipendenze del nostro paese”. E’ quanto chiede la Comunità di San Patrignano.

“Abbiamo seguito con attenzione la notizia riguardante la volontà del Viminale di superare l’attuale disposizione normativa che impedisce l’arresto immediato degli spacciatori – si legge in una nota stampa della Comunità di San Patrignano – e non possiamo che apprezzare l’attenzione posta in merito. Detto che ancora non abbiamo ancora chiara l’impostazione di questa nuova norma, non possiamo che essere in accordo con l’idea di base che chi spaccia debba essere processato e condannato, evitando che continui ad essere un pericolo per i nostri giovani”. (segue)

Allo stesso tempo vogliamo sottolineare al Governo l’importanza di strutturare la norma in modalità ben differenziata tra lo spacciatore e il consumatore, garantendo sempre a quest’ultimo la possibilità di intraprendere un percorso riabilitativo.

Ci teniamo infine a sottolineare che, aldilà di questo possibile nuovo intervento legislativo, il contrasto alla diffusione di droga ha bisogno di un intervento equilibrato e integrato fra tutte le sue componenti: repressione, prevenzione, cura e riabilitazione.

Siamo convinti che si dovrebbe affrontare una rivisitazione complessiva della normativa attuale, soprattutto nella parte che tratta la cura, la prevenzione e il reinserimento attraverso una riorganizzazione e un potenziamento di tutto il sistema dei servizi per dipendenze del nostro paese.