Truffe “rip deal” di bitcoin: polizia Gallarate smantella banda

Sono tre italiani e un tedesco di etnia rom

GEN 28, 2020 -

Milano, 28 gen. (askanews) – I poliziotti della sezione investigativa del commissariato di Gallarate (Varese) hanno individuato e smantellato una banda composta da quattro soggetti di etnia rom (tre italiani e un tedesco) ritenuta specializzata nelle truffe “rip deal” con “bitcoin”.

Lo ha riferito la polizia, spiegando che l’indagine, coordinata dalla procura di Busto Arsizio (Varese), è iniziata la notte di Natale 2018, quando un 36enne indiano aveva denunciato di aver versato 3,24001 bitcoin sul portafoglio elettronico di due sedicenti cittadini italiani dietro la promessa di un cambio in contanti estremamente favorevole: 14.900 euro. Durante l’incontro, avvenuto a bordo di un’automobile a Gallarate, i truffatori lo avevano convinto mostrandogli il denaro ordinato in mazzette in una valigetta. Avvenuto lo scambio, la vittima era stata fatta scendere frettolosamente e si era accorto che i contanti erano dei fac-simile. Pochi giorni dopo, con la promessa della restituzione del maltolto, al cittadino indiano erano stati sottratti ulteriori 10 bitcoin (del valore di circa 60mila euro all’epoca dei fatti), questa volta presso l’aeroporto di Linate.

Nel corso delle indagini, gli agenti hanno riscontrato un’altra truffa attribuita ai quattro, questa volta compiuta nei confronti di un italiano a cui erano stati sottratti 18 bitcoin (del valore di 70.000 circa all’epoca dei fatti) nel corso di una trattativa in un albergo nella zona dell’aeroporto di Malpensa. Ed erano proprio le sale convegno degli hotel della zona dello scalo internazionale, i luoghi privilegiati dai truffatori.

Nel corso delle perquisizioni effettuate agli indagati i poliziotti hanno scoperto e sequestrato due valige contenenti banconote fac-simile prevalentemente da 100 euro e 500 euro (per circa 1,5 milioni di euro) e, molteplici stampe a colori da 1.000 franchi svizzeri, due macchinette conta soldi ed anche uno smartphone utilizzato per comunicare con le vittime attraverso una chat Telegram denominata “Bitcoin news”. Gli indagati dovranno rispondere del reato di truffa aggravata in concorso.