“Sesso a turno con Berlusconi in una stanza buia” (Un teste al processo Ruby ter)

L'agente dello spettacolo Chiesa Soprani riferisce i racconti delle ragazze invitate ad Arcore

GEN 13, 2020 -

Milano, 13 gen. (askanews) – Barbara Guerra chiese 500 mila euro e una casa a Silvio Berlusconi per non rivelare in Tribunale la verità sul bunga bunga di Arcore. Lo ha assicurato Francesco Giuliano Chiesa Soprani, ex agente televisivo della soubrette, durante la sua testimonianza nell’aula del processo Ruby ter a carico del leader di Forza Italia e di altre 28 persone (tra cui molte delle cosiddette “olgettine” e altri ospiti delle serate di Villa San Martino) che secondo i pm di Milano sarebbero stati corrotti dall’ex premier per rendere testimonianze false o reticenti nel ciclo di processi sul sex gate di Arcore.

“Barbara Guerra – ha detto in aula Chiesa Soprani – mi riferì di aver avuto rapporti sessuali con Silvio Berlusconi e che prendeva soldi da lui per non dire la verità sulle serate di Arcore. Ammise candidamente di essere pagata per far sì che nei processi non venissero fuori ciò che lei e le altre ragazze avevano fatto ad Arcore. Lei era arrabbiata, perché 2.500 al mese non le bastavano e sosteneva che Silvia Trevaini avesse preso 1 milione 800 mila euro e Nicole Minetti 5 milioni. Così aveva chiesto 500 mila euro e una casa. Non so se li ricevette, ma lei disse che Berlusconi era disponibile”.

Un’ulteriore conferma arrivò, sempre secondo quanto riferito al testimone, anche da Marystell Polanco, la show girl dominicana altra ospite fissa ad Arcore: “La stessa Polanco mi confermò che veniva pagata mensilmente da Berlusconi e che non aveva chiesto altri soldi perché a lei andava bene così. In questo momento non so dire se mi parlò di rapporti sessuali con Berlusconi, mi verrebbe da dire di sì ma ora non ricordo”.

Chiesa Soprani (finito ai domiciliari ma poi prosciolto nell’ambito dell’inchiesta Vallettopoli e già condannato a 1 anno e 3 mesi per bancarotta) ha anche parlato della conversazione telefonica avuta con Marystell Polanco dopo la morte di Imane Fadil, la teste chiave della procura stroncata da un’aplasia midollare nel marzo 2018.

Lo ha fatto precisando che in quell’occasione la show girl dominicana “mi disse che avrebbe detto la verità, tutto ciò che sapeva. Era dell’idea di venire qui a in aula a dire la verità, cioè che ad Arcore si faceva sesso e che tutte le ragazze venivano pagate per non dire verità in Tribunale”.Infine una descrizione minuziosa sul bunga bunga, così come gli venne raccontato da Barbara Guerra: “Non mi parlò mai di orge.

Raccontava che c’era una stanza buia e che le ragazze a turno cavalcavano il presidente”.

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