A Palermo psicoterapia e vita si fondono ne ‘Il nome delle cose’

Grande successo per la pubblicazione dello psicologo Greco

DIC 10, 2019 -

Palermo, 10 dic. (askanews) – Raccontare la psicoterapia attraverso le storie di chi ha scelto di affidarsi ad essa, e gli occhi dello psicologo che queste storie le accoglie, intrecciandole inevitabilmente con la sua vita quotidiana. E questo l’approccio de “Il nome delle cose”, il libro dello psicologo palermitano Davide Greco, che mira a restituire una nuova luce ad una figura professionale spesso vista con scetticismo.

“Dietro questo libro c è la volontà di far vedere che lo psicologo non è solo ed esclusivamente un dispensatore di consigli, una ulissiana sirena – ha spiegato Greco -. Bensì un professionista con la sua vita privata. Le bollette, i figli da seguire. Una vira normale insomma. E un po una specie di urlo liberatorio su chi verso questa posizione pensa che siamo solo dei mistificatori”.

Il libro è stato presentato nel corso di un recital che ha affollato l’auditorium San Mattia ai Crociferi di Palermo, in una fortunata esibizione che sarà riproposta nelle prossime settimane.

“Nasce da una serie di racconti molto intimi – ha aggiunto l’autore -. Alla fine la parola romanzo è così mastodontica che solo il pensiero di poterlo creare era lontano anni luce. Invece, tra un bicchiere di vino e un whisky, in questi posti descritti e romanzati, scrivevo scrivevo e senza rendermene conto sono venute fuori queste 160 pagine. E la cosa più assurda è che l indomani avevano un senso”.

Un senso amplificato e accompagnato per tutta la narrazione dalla musica, che nel libro diviene una importante chiave di lettura e d’interpretazione della realtà, tanto per i pazienti del protagonista, che per il protagonista stesso.

“Nelle canzoni sono nascoste riposte che noi cerchiamo e non troviamo – ha concluso Greco -. Da qua il titolo, cioè dare il nome alle cose è importante perché magari spesso lo sbagliamo e successivamente ci troviamo anni dopo con problemi senza avere cercato il loro vero nome”.