Consiglio Lazio: in commissione futuro stazione bus Tiburtina

Coro di no a spostamento terminal ad Anagnina e al piazzale Est

NOV 7, 2019 -

Roma, 7 nov. (askanews) – Con motivazioni differenti, ma il risultato è lo stesso. Le associazioni dei cittadini della zona della stazione Tiburtina, del VII Municipio, gli studenti, l’associazione degli imprenditori e le istituzioni locali dicono no al progetto del Comune sul terminal delle linee autobus nazionali e internazionali, illustrato oggi in commissione Mobilità e trasporti del Consiglio regionale del Lazio, presieduta da Eugenio Patanè. La delibera approvata dalla giunta di Roma Capitale, illustrata oggi dai tecnici dell’assessorato alla Città in movimento, prevede di utilizzare il piazzale est della stazione Tiburtina per le linee che arrivano dalle regioni italiane situate appunto a est di Roma e di realizzare nuovi stalli al terminal della metro A di Anagnina per le autolinee che arrivano da Sud. Per il piazzale ovest, dove si trova attualmente il terminal viene prospettato un programma di riqualificazione. Secondo il Comune si tratta di un progetto vantaggioso in termini trasportistici perché si riduce il percorso dei pullman all’interno della città. I comitati della Tiburtina e la stessa presidente del II Municipio, Francesca Del Bello, hanno al contrario avanzato un progetto di ristrutturazione della zona del piazzale ovest e dell’autostazione, attraverso una delibera di iniziativa popolare supportata da 8mila firme. Sul tema è intervenuta anche la consigliera Eleonora Mattia (Pd), presidente della commissione Lavoro e diritto allo studio, secondo la quale bisogna ripartire dalle proposte degli studenti e dei cittadini. Il presidente Patanè, da parte sua, ha annunciato “la convocazione di una seconda audizione, alla quale saranno invitati a partecipare il ministero dei Trasporti, i responsabili del settore della conferenza unificata e le Regioni interessate, nel corso della quale si valuterà anche se arrivare a una risoluzione della commissione su questa vicenda, sulla quale sono evidenti le implicazioni che vanno oltre il territorio del Comune di Roma”.