Symbola, Abruzzo tra le principali regioni manifatturiere d’Europa

Rapporto '100 Innovation Stories: Abruzzo" insieme a Fond. Hubruzzo

SET 23, 2019 -

Roma, 23 set. (askanews) – Presentato “100 Innovation Stories: Abruzzo”, rapporto promosso dalle Fondazioni Symbola e Hubruzzo che parte da un’analisi del sistema produttivo abruzzese e dal racconto di cento storie d’impresa. Emergono dati significativi di un territorio composito, fatto di paesaggi naturali e rurali, ma anche di innovazione e industria. La narrazione di un Abruzzo innovativo e industriale, poco conosciuta agli stessi abruzzesi, fa di questa terra una delle principali regioni manifatturiere d’Europa. La ricerca quali-quantitativa che ha portato alla realizzazione di questo report, volta a mappare la qualità e l’innovazione del tessuto economico abruzzese, è partita da un campo di osservazione di circa 3 mila imprese (restringendo il campo d’indagine alle imprese con almeno 5 addetti e 800mila euro di fatturato). L’analisi triennale delle performance economiche e finanziarie è stata affiancata da un’analisi qualitativa, che ha permesso di raccogliere pareri da esperti autorevoli, nei vari settori presi in esame.

L’indagine realizzata descrive un sistema produttivo di qualità ed eccellenza molto ampio e variegato di cui il presente lavoro ha voluto restituire un primo affresco. Il sistema produttivo abruzzese con un prodotto interno lordo di oltre 30 mld di euro è: settimo in Italia per specializzazione industriale , settimo per incidenza delle esportazioni sul PIL (8,7 mld di cui circa il 50% legato al settore automotive), sesto per surplus commerciale e secondo per valore di interscambio (ogni 100 euro importati se ne esportano più di 200) , un sistema che presenta uno dei più alti tassi di diversità produttiva in Italia (721 categorie di attività presenti sul territorio su 800).

“I numeri e le 100 storie di innovazione raccolte da questa indagine – commenta Ermete Realacci presidente di Symbola – Fondazione per le qualità italiane descrivono un’economia regionale estremamente diversificata e una geografia produttiva di qualità aderente alla migliore tradizione del made in Italy, capace di innovarsi puntando su capitale umano, bellezza e sostenibilità. Una grande storia imprenditoriale spesso sconosciuta. Che si incrocia e si rafforza con la ricchezza di storia, natura e cultura di un territorio che ha il maggior numero di parchi nazionali e l’82% di piccoli comuni che amministrano il 70% del territorio nel quale si producono tutte le DOP e le IGP. Cultura, creatività e bellezza sono la chiave di volta di molti settori produttivi di un’Italia che fa l’Italia e consolidano la missione del nostro Paese orientata alla qualità e all’innovazione: un soft power che attraversa prodotti e territori e rappresenta un prezioso biglietto da visita”.

“Con la ricerca e le altre attività in corso d’opera la Fondazione Hubruzzo – afferma Sergio Galbiati presidente di Hubruzzo – Fondazione Industria Responsabile – propone un altro modo di osservare la realtà, ovvero narrando ciò che funziona e attraverso questa lente individua le prospettive del nostro Abruzzo. Presentiamo la Regione da una nuova prospettiva: inaspettata, concreta e decisamente contemporanea. Attraverso la ricerca sulle eccellenze industriali, proponiamo un’identità della regione che coniuga la rappresentazione storica di regione dei parchi con quella di una regione dai grandi primati industriali. Una regione che sa conservare, una regione che sa fare. La ricerca è rivolta a coloro che non conoscono l’Abruzzo, così come a quelli che ne conoscono soltanto la parte stereotipata. Accanto ai dati, una narrazione dei successi imprenditoriali in modo da avere una visione rigenerata dell’Abruzzo, considerato troppe volte periferico, ma che invece riveste una posizione centrale se visto in un’ottica industriale, che, in ultima analisi, è anche la chiave del nostro Bel Paese”.

Un importante primato è legato alla filiera dell’elettronica, per cui la regione è prima in Italia in termini di specializzazione regionale. Una filiera che ha una forte centralità nella provincia de L’Aquila che si candida oggi a diventare un polo nazionale ed internazionale di innovazione e ricerca sulle nuove tecnologie, a partire dalla sperimentazione del 5G e dei progetti incentrati sui principi di Smart City.

La regione è poi tra le più specializzate d’Italia nell’automotive, con imprese globalizzate operanti nella produzione di veicoli, nella componentistica e nell’engineering. Oltre 30.000 addetti, con una forte concentrazione nella Val di Sangro in provincia di Chieti (25.000). Prima nella produzione di vetro piano; seconda nella produzione di apparecchiature elettriche ed elettroniche per gli autoveicoli e nella fabbricazione di moto; terza nella produzione di auto e di componenti per veicoli.

Altro settore di rilievo è quello farmaceutico, grazie a 1.200 addetti che raddoppiano con l’indotto, dove figurano colossi nazionali e internazionali dell’imprenditoria di settore, università e centri di ricerca. Negli ultimi dieci anni il settore è cresciuto in termini di esportazioni del 140% (con il primo segno meno nel 2018 -11%).

Nella provincia di Pescara, si concentra invece una filiera tra le più competitive del mondo: si tratta di quella dei prodotti igienici in carta e ovatta, l’industria del pannolino: una filiera completa, che va dai macchinari, alla produzione di tessuti, fino al confezionamento, concentrata soprattutto in provincia, con circa 3000 dipendenti e un giro d’affari di circa 2.5 Mld.

Il settore alimentare è quinto per numero di occupati all’interno della filiera ma è al secondo posto se guardiamo allo specifico della produzione di pasta e vino. In Abruzzo si trova una delle capitali mondiali della pasta: Fara San Martino, un bellissimo borgo nel cuore della Majella di 1400 abitanti, ospita quattro dei principali pastifici regionali, alcuni di fama internazionale. Numeri importanti anche nel settore del vino. Con 3,2 milioni di ettolitri di vino nel 2017, l’Abruzzo è la quinta regione italiana per capacità produttiva, con una crescita del 15% rispetto all’anno precedente.

Nel settore moda la regione è quinta per numero di addetti della filiera e terza se consideriamo le imprese, un sistema che produce beni per i principali marchi internazionali dell’abbigliamento. Anche il design, di recente sviluppo, registra trend di crescita interessanti.

Tra i primati della regione vanno infine annoverati quello sulla popolazione universitaria (anche grazie alla presenza di quattro università) attestandosi al primo posto a livello nazionale per rapporto tra studenti e popolazione, davanti a Lazio e Emilia Romagna.