Il Dao di Roma si rinnova: arrivano il Dim Sum Bar e i cocktail

A otto anni dall'apertura arriva un nuovo format

SET 16, 2019 -

Roma, 16 set. (askanews) – A otto anni dall’apertura, il ristorante cinese Dao di Roma, di Jianguo Shu, rinnova la proposta gastronomica e il locale. Tutto nasce dal desiderio di raccontare la millenaria cultura culinaria cinese nelle sue molteplici sfaccettature spesso poco conosciute. Dao, aperto a maggio 2011 in viale Jonio, si presenta oggi al pubblico in una veste rinnovata, con l’arrivo del Dim Sum Bar, un’area dedicata al consumo di bocconcini cinesi dolci e salati da assaggiare nell’ora dell’aperitivo in abbinamento a una selezione di cocktail. In carta si contano circa 35 tipologie diverse di dim sum, una ricca e sfaccettata sfilata di piccoli fagotti ripieni, cotti al vapore o fritti, serviti in cestini di bambù o piccoli piatti.

Dal 16 luglio 2019 nel ristorante cinese di viale Jonio si possono degustare involtini, baozi e ravioli ripieni di carne, verdure e pesce che ogni giorno vengono fatti a mano dall’esperta Wang Pingjiao, nel pieno rispetto della tradizione cinese. Dalla forma di antica moneta cinese sono gli Jaozi, ravioli tradizionali della Cina del Nord con maiale e gamberi. Più simili ai nostri ravioli sono i Wonton, ravioli preparati con una sfoglia sottile di farina, uova, acqua e sale, disponibili nella versione fritta e al vapore. Per esaltare il sapore dei Dim Sum, da Dao è stata studiata un’apposita lista di cocktail che comprende il Sunset Mule fatto con il Moutai, succo di lime, succo di fragola e ginger beer, il Bocciolo di Rosa con spumante, acqua di rose e lychee e tanti altri drink oriental inspired.

A pranzo e a cena si mangia à la carte, la cucina di Dao è ricercata e autentica, frutto di un grande e costante lavoro di qualità. Tra i fornitori ci sono Hqf, Longino&Cardenal e tanti altri piccoli produttori selezionati da Jianguo Shu: “L’offerta è stimolante, usiamo eccellenti materie prime italiane ma senza negare l’identità della cucina cinese. In carta i grandi classici già conosciuti dai nostri clienti come ad esempio l’anatra alla pechinese e nuovi piatti della cucina cinese” spiega il proprietario di Dao.

La proposta beverage, curata dalla sommelier Hiromi Nakayama, strizza l’occhio all’eccellenze enologiche di tutto il territorio italiano e agli champagne, ma anche alle birre artigianali con una predilezione per quelle più speziate che ben si abbinano ai piatti di Dao. Tra i distillati presenti in carta, il Moutai, una grappa di sorgo molto profumata dalle antiche origini cinesi.