Farmaci antitumorali, scoperto meccanismo inibizione trasporto rame

Studio del Cnr e dell'Università di Bari

SET 11, 2019 -

Roma, 11 set. (askanews) – Il platino si trova nella composizione di importanti farmaci antitumorali e solo una parte di esso raggiunge le cellule malate legandosi al DNA. Un team di ricercatori dell’Istituto di cristallografia del Consiglio nazionale delle ricerche e del Dipartimento di Chimica dell’Università di Bari ha evidenziato che il platino non assorbito può interferire con il trasporto del rame, elemento vitale per le cellule e per la nostra salute, causando citotossicità o resistenza alla chemioterapia. La ricerca è stata pubblicata su Journal of the American Chemical Society con evidenza in copertina.

Il cisplatino è un farmaco antitumorale utilizzato da oltre 40 anni e, assieme al carboplatino ed all’ossaliplatino, entra in gran parte dei protocolli chemioterapici. Solo una piccola parte del farmaco raggiunge però il nucleo della cellula malata danneggiandone il Dna, mentre quella restante può interferire con altri processi vitali ed eventualmente indurre resistenza, con conseguente riduzione dell’efficacia terapeutica. La resistenza alla chemioterapia è uno dei maggiori problemi che affrontano i pazienti durante le terapie antitumorali. Un team di ricercatori dell’Istituto di cristallografia del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Ic) e dell’Università degli Studi di Bari (Dipartimento di Chimica) ha studiato le possibili cause di tale resistenza, mettendo in luce l’inibizione del trasporto del rame, elemento vitale per le cellule, da parte di farmaci antitumorali a base di platino. La ricerca è stata pubblicata, con evidenza in copertina, su Journal of the American Chemical Society.(Segue)