Studio Sda Bocconi: ERP in cloud grande opportunitĂ  per le imprese

Ricerca realizzata con Oracle e Sopra Steria presentata a Milano

LUG 16, 2019 -

Milano, 16 lug. (askanews) – “Il software ERP come servizio in cloud è una grande opportunità per le direzioni aziendali che, facendo tesoro della esperienza spesso disastrosa fatta con la customizzazione spinta della prima generazione degli ERP on premise, possono sfruttare le nuove modalità di fruizione per standardizzare il più possibile i propri processi e per costruire contratti e relazioni che riducano i rischi che si creano verso il fornitore del servizio”. Con queste parole, Paolo Pasini, associate professor of practice di SI e IT/Digital management di SDA Bocconi School of management, ha sintetizzato oggi alla stampa il risultato della ricerca “ERP in Cloud: valore potenziale e readiness delle imprese” che ha realizzato insieme con Oracle e Sopra Steria, tra i principali player della trasformazione digitale, prendendo in esame un panel di 25 aziende medio-grandi, e concentrando poi la sua attenzione su chi ha optato per un ERP full-cloud, come ad esempio Siram e il gruppo Amplifon, e l’azienda Usa di vernici Sherwin Williams che ha invece adottato, con tecnologie cloud Oracle, un modello ibrido che al momento sembra essere il più diffuso.

Se le strategie e il cambiamento aziendale, la maturità organizzativa e gli obiettivi economici e patrimoniali dell’impresa sono le categorie di fattori rilevanti nell’orientare la scelta di un’azienda verso un ERP in cloud, i fattori che al contrario ne rallentano l’adozione sono risultati essere, da un lato, la spinta verso la personalizzazione della soluzione e dall’altro, la mancanza di competenze cloud in azienda e, in generale, la resistenza al cambiamento a dispetto dell’obsolescenza delle infrastrutture e della trasformazione organizzativa. La ricerca fa emergere come in molti di questi casi la scelta è quella di passare per una soluzione ibrida, che coniughi la preservazione degli investimenti e la cloudizzazione di moduli funzionali e verticali, con un’evidente necessità di integrazione garantita dal PaaS.

“In molti casi il cloud è visto comunque ancora come una scommessa, non come una certezza” ha aggiunto Pasini, evidenziando che “molto più favorevole al cloud, infatti, è l’atteggiamento di aziende che compiono scelte di digitalizzazione più spinta, ad esempio nei processi di customer experience o di operatività aziendale tout court”. “Positiva l’adozione anche in alcuni settori particolari come quello delle grandi commesse internazionali di ingegneria e costruzioni – ha chiosato il professore della Sda Bocconi – mentre è più difficile, al contrario, la situazione nei settori più regolamentati come quello bancario”.

L’ERPM country leader di Oracle Italia, Gianfranco Caimi, ha ricordato che “il Cloud porta flessibilità, modularità, scalabilità, rapidità di applicazione, facilità di evoluzione: abilita nuovi modelli operativi che si riflettono in un nuovo modo di concepire i sistemi aziendali: nell’era della digitalizzazione, l’ERP in Cloud non è più solo un sistema di back-end per amministrazione e gestione, è una piattaforma completa di connessione aziendale per integrare al meglio servizi, processi, funzioni e quello di Oracle, in particolare, include già tecnologie come intelligenza artificiale, blockchain e persino digital assistant, che semplificano il compito dei CFO, il tutto con grande attenzione alla sicurezza dei dati tipica del Cloud di Oracle”. “L’ERP in cloud, e più in generale il SaaS, corrisponde a un’importante accelerazione del business: un’opportunità che l’impresa italiana non può perdere” ha rimarcato il direttore della Business unit manufacturing & services di Sopra Steria, Tiziano Nobile, evidenziando che “per questo, la ricerca condotta con SDA Bocconi e Oracle ha la volontà di offrire alle aziende elementi per valutare l’importanza di una svolta digitale che si traduca in costi controllati, rapidità e competitività sul mercato, e che venga implementata insieme a partner esperti e affidabili”.

Sempre secondo quanto emerso dalla ricerca, nelle aziende in cui vi sono sistemi ERP on-premise molto personalizzati, e infrastrutture ICT obsolete, il passaggio al cloud è visto come un’opportunità di rinnovamento, peraltro da poter cogliere in modo più veloce. Si apprezza inoltre nella scelta SaaS un grado di security di dati e applicazioni che viene considerato “scontato” e che si desidera sia sempre più elevato. Uno dei problemi più gravi in termini di readiness è però dato dalla mancanza di competenze cloud adeguate in azienda, problema che accomuna tutto il mondo. Un altro elemento di resistenza è dato dal fatto che adottare il cloud richiede la capacità di riconfigurare anche la funzione IT, che a sua volta deve affrontare una sua trasformazione digitale e organizzativa. Il professor Paolo Pasini ha spiegato che a fronte di questo scenario, le scelte delle aziende al momento sembrano orientate maggiormente all’implementazione di modelli ibridi (on-premise e SaaS), sia come risposta “tattica” a un bisogno, sia come scelta strategica legata a preservare le proprie architetture. Dallo studio viene fuori inoltre con chiarezza la scelta di adottare anche degli elementi di piattaforma (PaaS) per adattare e integrare l’ERP in cloud. Gli autori dello studio sottolineano infine che la crescente maturità delle offerte ERP in cloud, come quella di Oracle (unita alla consapevolezza della necessità di semplificare e interagire meglio tra processi aziendali) porterà in tempi brevi a far emergere la scelta vincente per il mercato.