Roma, al Macro Asilo “Neo Cute”, progetto neopop di Giancarlo Carpi

Un progetto in tre fasi: con sei artisti e le loro creature

LUG 1, 2019 -

Roma, 1 lug. (askanews) – Da domani al 7 luglio presso il Macro Asilo di via Nizza a Roma ci sarà “Neo Cute”, progetto artistico ideato da Giancarlo Carpi con protagonisti sei artisti: Lucio Fabale, Gabriels, omino71, Natascia Raffio, Katja Tukiainen, Elio Varuna e, soprattutto, le loro rispettive creature: Spunky, FetUp, omino, Gogolì, Mademoiselle Good Heaven e Tuty. Si tratta di un dispositivo artistico in forma di narrazione nelle categorie del Neo-pop, che rimanda alla produzione otaku amatoriale giapponese e ai prodotti derivati. Come in una narrazione oltre la quarta parete i sei personaggi, da Spunky a Tuty, sono sollecitati nelle loro intrinseche qualità commerciali: lo schema morfologico di base derivato dall’industria, l’equilibrio tra aspetti narrativi e visuali. Qualità rispetto alle quali attuano un doppio movimento di corrispondenza e di emancipazione che fa leva concettualmente sul loro essere nati al di fuori della narrazione, nel mondo visuale dell’arte.

Nella prima fase del progetto si incastreranno tra di loro, creando inedite versioni di sé, frutti della decomposizione e della ricomposizione degli stessi. Poi, durante la seconda fase, incontreranno nuovi mondi, quelli del grande fantasy mondiale, all’insegna del cobranding e della crossmedialità, fungendo da fattori de-territorializzanti rispetto alle narrazioni di massa, ma presupponendo un modello industriale di base, neutro, privo di identità, che necessita di ricevere una storia. Infine, durante la terza fase, si ritrovano immersi in un diorama, un nuovo setting commerciale e industriale, pronti per una narrazione autonoma. Dal 2 al 3 luglio i 6 personaggi-sculture si presenteranno scomponibili in 2 o 3 parti, perfettamente compatibili tra di loro. Un totale di sessanta personaggi-sculture in resina, altezza 40 cm, che saranno presentati nella normale combinazione delle loro parti, per poi essere ricombinati a piacimento degli artisti e dai visitatori. Il 4 e 5, invece, i personaggi saranno sostituiti con altri personaggi, 60 copie perfette, arricchite da un elemento tipico dei Lego, e predisposti così ad accogliere gli accessori che rimandano esplicitamente a tre grandi saghe cinematografiche. E durante l’ultima fase, quella di sabato 6 e domenica 7, arrivano i 6 diorami, per realizzare una sorta di “action figure”. I sei personaggi sono quindi pronti per raccontare, in autonomia, la loro prima storia. I visitatori sono invitati a prendere parte attivamente a questa trasformazione durante tutti e tre i momenti, così da studiarne il cambiamento e a coglierne il significato più profondo.

Alla base di Neo Cute c’è il Kindchenschema, i cosiddetti “segnali infantili” di Konrad Lorenz, quell’insieme di caratteristiche morfologiche esteriori, negli animali e negli esseri umani, propri dell’infanzia. Nella prima e nella seconda parte, in particolare, le conformazioni multiple e le caratterizzazioni estrinseche hanno l’effetto di rilevare il comune fondo omologato dei personaggi artistici, lo schema infantile. Quelle caratteristiche, oggi tipiche di bambole e delle action figures “pop” dell’industria dell’intrattenimento e del merchandising, sono, insieme alla presentazione dell’opera d’arte come personaggio, quanto ha determinato storiograficamente il neo-pop internazionale a partire dalla concettualizzazione giapponese negli anni 90. Se il neo pop ha assunto la morfologia e la narratività delle arti commerciali, in questo progetto l’assunzione critica di questi due caratteri avviene proprio attraverso uno di essi, nelle azioni critiche attuate dalle opere d’arte che, colte nel loro carattere di personaggio, assumono forma di narrazione.