Migranti, Milano chiede di andare avanti con accoglienza Sprar

Assessore Majorino: "Enti locali in un limbo di incertezze"

GIU 22, 2019 -

Milano, 22 giu. (askanews) – Una delibera per chiedere di poter andare avanti con l’accoglienza dei migranti all’interno del sistema Sprar. La giunta di Milano, guidata da Giuseppe Sala, ha approvato la manifestazione di interesse a proseguire l’accoglienza all’interno del sistema Sprar, oggi denominato Siproimi, dopo l’entrata in vigore del decreto sicurezza. Lo ha comunicato Palazzo Marino in una nota.

“Dopo aver approvato un decreto sicurezza che di fatto cancellava lo Sprar, il ministro dell’Interno ha omesso di definire le nuove regole, abbandonando gli enti locali in un limbo di incertezze e costringendoli a non chiudere i grandi centri dove si rischia di fare male integrazione”, ha spiegato l’assessore alle Politiche sociali del comune di Milano, Pierfrancesco Majorino. “Il ministro Salvini – ha aggiunto – vuole i migranti col cappellino in giro per la città a fare l’elemosina. Il suo è un disegno politico chiaro e lucido: meno integrazione produce maggiore sensazione di insicurezza”.

Palazzo Marino ricorda che il 26 settembre 2018 la giunta aveva inoltrato al ministero dell’Interno la domanda per ampliare l’accoglienza di secondo livello, passando da 422 a mille posti nel sistema Sprar. A quella domanda, ha spiegato oggi il comune, non è seguita nessuna comunicazione e il 4 ottobre 2018 è stato approvato il decreto sicurezza che ha cambiato le regole in materia di immigrazione e accoglienza, precludendo l’accesso al sistema Sprar.

Con una nota del 17 maggio 2019, il ministero ha chiesto ai comuni che non intendevano concludere i progetti di seconda accoglienza di manifestare l’interesse a proseguire, mantenendo però un numero di posti pari o inferiore a quelli già finanziati. Così Milano, come le altri amministrazioni che vorranno continuare, ha preparato la sua delibera e ha contestualmente ritirato la richiesta di contributo precedentemente presentata, “per non correre il rischio di perdere l’intero finanziamento”.