Sblocca cantieri, Anci: attenzione a Comuni sisma centro Italia

"Il Governo intervenga"

MAG 30, 2019 -

Roma, 30 mag. (askanews) – “Nessun emendamento proposto dai Comuni e da Anci sulla ricostruzione post sisma in Centro Italia è stato inserito nel decreto Sbloccacantieri, che tra oggi e la giornata di domani sarà licenziato dal Senato. Nonostante qualche misura in favore delle comunità colpite nell’area etnea, questi Comuni non hanno ricevuto l’attenzione che meritano. C’è profonda delusione e fortissima preoccupazione, per questo chiediamo al governo di intervenire per trovare una soluzione condivisa”. E’ quanto dichiarano in una nota congiunta il coordinatore delle Anci regionali, Maurizio Mangialardi e i sindaci di Albano Laziale Nicola Marini, di Arquata del Tronto Aleandro Petrucci, di Norcia Nicola Alemanno e di Teramo Gianguido D’Alberto.

“L’Anci – continuano Mangialardi e i sindaci del sisma – hanno proposto questioni indispensabili a partire dal tema del personale dedicato alla ricostruzione che non può, proprio ora, essere sostituito e ridotto. Serve inoltre che gli amministratori dei piccoli comuni colpiti possano avere i necessari permessi per assentarsi dal lavoro e dedicarsi alle attività del comune in ricostruzione. Serve poter disporre delle anticipazioni di cassa e di tesoreria per poter pagare fornitori e contributi di autonoma sistemazione ai cittadini, nonché la proroga dei mutui contratti dai Comuni e le disposizioni per agevolare lo svolgimento del prossimo anno scolastico, che potrebbe essere a rischio. Questo è davvero il minimo se si vuole sbloccare il pantano della ricostruzione nel centro Italia”.

“I sindaci delle comunità colpite sono tutti molto spaventati e delusi per quanto accaduto. Confidiamo che entro oggi le nostre istanze possano essere accolte, perché lo Sbloccacantieri chiude con le ultime sedute del Senato, sapendo che alla Camera non si potrà modificare visti i tempi molto ristretti. Si tratta di richieste di buon senso che toccano da vicino cittadini e territori già duramente colpiti e indispensabili se si intende davvero recuperare il tempo perduto per la ricostruzione”.