“E’ reato il commercio dei prodotti derivati dalla cannabis light” (Cassazione)

non rientra nell'ambito di applicazione della legge 242

MAG 30, 2019 -

Roma, 30 mag. (askanews) – E’ reato commercializzare i prodotti derivati dalla cannabis light. Lo hanno stabilito le sezioni unite penali della Cassazione, presiedute dal presidente aggiunto Domenico Carcano. Secondo i giudici, la cannabis sativa light non rientra nell’ambito di applicazione della legge 242 del 2016 che qualifica come lecita unicamente l’attività di coltivazione di canapa delle varietà iscritte nel catalogo comune delle specie di piante agricole e che elenca tassativamente i derivati che possono essere commercializzati”.

La Corte chiarisce che “Integrano il reato di cui all’articolo 73, commi 1 e 4, dpr 309/1990 le condotte di cessione, di vendita, e, in genere, la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della cannabis sativa L, salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante”.

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