Diabete: con eHealth 3.0 cambia il futuro di pazienti e medici

Le informazioni saranno personalizzate e fruibili in tempo reale

MAG 17, 2019 -

Napoli, 17 mag. (askanews) – La digitalizzazione in sanità stenta a decollare nel nostro Paese, anche per patologie come il diabete per le quali esistono già molti sistemi disegnati sulle necessità dei pazienti. Con appena 22 euro pro capite di spesa per la sanità digitale contro i 60 del Regno Unito o i 40 della Francia, l’Italia rimane fanalino di coda in Europa. E se da un lato computer e web sono già oggi usati da oltre 15 milioni di italiani tra medici e pazienti – per raccogliere i dati anagrafici, stilare i piani terapeutici, coordinare le prenotazioni – dall’altro l’informatizzazione scarseggia quando si tratta di gestire i bisogni clinici della persona con diabete nella vita di tutti i giorni, nonostante si stiano sempre più diffondendo applicazioni per smartphone e tablet che spronano a raggiungere nuovi obiettivi di salute come in un gioco: tecnologie innovative per il monitoraggio continuo della glicemia con possibile condivisione istantanea dei dati col proprio medico e una cartella clinica capace di contenere tutta la storia sanitaria del paziente. Se ne discute in questi giorni a Napoli in occasione del convegno “Digitalizzazione e Diabete” che si chiude domani.

“La tecnologia sta rivoluzionando la medicina e il diabete è un osservatorio privilegiato per capirne il reale impatto: è infatti una patologia per la quale sono già disponibili tantissimi strumenti innovativi per la gestione dei pazienti, dai sistemi di monitoraggio glicemico in continuo ai piani terapeutici informatizzati, dai sensori indossabili alle cartelle cliniche digitali – spiega Mariano Agrusta, Coordinatore Nazionale Gruppo di Studio AMD Psicologia e Diabete – sappiamo che tutto questo può contribuire a migliorare la gestione della malattia, aumentando il tempo trascorso con la glicemia nella norma e quindi riducendo il rischio di eventi avversi o complicanze con un risparmio ingente di risorse economiche; dobbiamo anche chiederci però come tutto questo cambierà il rapporto medico-paziente, come si potranno gestire moli enormi di dati, come la tecnologia ci aiuterà a passare da una medicina che rispondeva a una sintomatologia a una che la prevenga e la anticipi. Il convegno tenta di dare alcune risposte, nella convinzione che l’onda della digitalizzazione è già qui e che dobbiamo perciò cavalcarla per non farci travolgere”.

Il 70% dei “consumatori” italiani ha scaricato sul proprio smartphone un’app per misurare dati relativi alla propria salute ma, secondo i dati dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano, altrettanti utilizzano ancora canali come e-mail o sms per il contatto con il medico. “La sfida, nel diabete, è utilizzare i servizi digitali per una gestione a 360 gradi della patologia lungo tutto il percorso del paziente – osserva Andrea Boaretto, fondatore e CEO di Personalive, start-up nata presso il PoliHub del Politecnico di Milano – la gestione può migliorare per esempio con app che sfruttino dinamiche simili a quelle del gioco, per esempio prevedendo livelli da superare aumentando l’attività fisica, oppure con strumenti che aiutino a trovare sempre una farmacia o un medico ovunque ci si trovi, ma anche attraverso la condivisione dei propri dati sanitari col curante: in caso di ipoglicemia il paziente chiamerà sempre aiuto col telefono, ma se i medici potranno immediatamente accedere a tutti i dati sanitari che lo riguardano grazie alle risorse digitali anche i soccorsi saranno più efficienti. Lungo tutto il percorso del paziente ci sono innumerevoli occasioni in cui il digitale può fare la differenza, l’obiettivo è coglierle dando risposte adeguate e personalizzate in base alle esigenze del paziente”.