Lombardia, Pd: combattere disparità salariale tra uomo e donna

La consigliera Bocci: "Divario da correggere".

MAG 3, 2019 -

Milano, 3 mag. (askanews) – Correggere il divario salariale tra uomo e donna. E’ l’obiettivo del progetto di legge presentato dal Pd in Regione Lombardia che propone di stanziare 3 milioni di euro all’anno per politiche a sostegno della parità lavorativa tra i sessi. “Anche in Regione Lombardia – spiega la consigliera dem Paola Bocci, prima firmataria del provvedimento – le donne spesso guadagnano meno dei loro colleghi uomini, pur facendo lo stesso lavoro. Le ragazze, a scuola, sono spesso più brave dei loro coetanei, ma quando iniziano a lavorare il loro percorso di crescita è più lento e spesso si interrompe per motivi di famiglia, perché su di loro grava in misura maggiore, se non esclusiva, il carico di cura dei figli e dei congiunti anziani o malati. Le donne, quindi, guadagnano meno quando lavorano e sono destinate ad avere pensioni inferiori. E’ una disparità che va superata”.

Obiettivo dell’iniziativa è cambiare la legge regionale sul mercato del lavoro. “La Regione Lombardia – aggiunge la consigliera Bocci – deve attivarsi per la parità salariale, facendo emergere le ragioni di questo divario, premiando le aziende che lo contrastano e favorendo la formazione scientifica e tecnica delle ragazze. Non ultimo, occorre un tavolo di monitoraggio che tenga insieme istituzioni, università, associazioni di categoria e sindacali che verifichi l’evoluzione del fenomeno e studi correttivi che possano essere messi in campo dalle aziende o dalla Regione stessa”.

Il progetto di legge proposto dal Pd prevede infatti iniziative come la raccolta e l’elaborazione di dati per la mappatura delle retribuzioni, l’orientamento a studi e percorsi di formazione per le ragazze in età scolare, l’istituzione di un “Albo delle imprese virtuose” con certificazioni di premialità per quelle promuovono la parità salariale e misure di sostegno al reddito per periodi temporanei. Spetterà poi a un Tavolo di lavoro permanente promosso dalla Regione e aperto a sindacati, organizzazioni datoriali, università per sviluppare azioni di promozione, verifica e monitoraggio del fenomeno.