Il dissidente Lopez riappare a Caracas, la Spagna lo protegge

Madrid: "Non lo consegneremo a Nicolas Maduro"

MAG 3, 2019 -

Milano, 2 mag. (askanews) – Leopoldo Lopez, il leader dissidente venezuelano, ha incontrato a Caracas i media, davanti alla residenza dell’ambasciatore spagnolo in Venezuela. “Quello che è successo il 30 aprile è un processo irreversibile”, ha detto Lopez riferendosi alle accese proteste contro il governo di due giorni fa. Ripreso dalle telecamere della televisione ‘Tv Noticias’, il leader ha rivelato di aver parlato a lungo con diversi esponenti delle forze armate venezuelane, comandanti e generali, per rovesciare Nicolas Maduro. Prima o poi, ha detto, questo processo iniziato porterà “alla fine della dittatura”, grazie all’alleanza tra “popolo e forze armate”.

Lopez, nel pomeriggio venezuelano, si è presentato alla stampa dopo aver ottenuto la tutela del governo spagnolo che, come riportano i media iberici, ha detto di non voler consegnare il dissidente al governo venezuelano, nonostante sia stato emesso un mandato di cattura nei suoi confronti. Il quotidiano argentino Infobae ha scritto di una nota del governo spagnolo nella quale viene detto chiaramente che “la Spagna non ha alcuna intenzione” di consegnare Lopez al Venezuela.

Madrid “confida che le autorità venezuelane decidano di rispettare l’inviolabilità della residenza dell’ambasciatore spagnolo”, residenza in cui è confinato Lopez, insieme alla moglie e alla figlia. Il governo iberico, che ha sottolineato l’autonomia della decisione del dissidente, ha poi bollato la scelta del Venezuela di perseguire il dissidente come “una mossa giudiziaria prevedibile”.