Il nunzio a Parigi monsignor Luigi Ventura si fa interrogare

E' accusato di diversi casi di molestia sessuale con adulti

APR 18, 2019 -

Città del Vaticano, 18 apr. (askanews) – Con decisione non scontata, il nunzio apostolico in Francia, monsignor Luigi Ventura, 74 anni, è stato ascoltato “su sua richiesta” a inizio aprile dalla polizia giudiziaria d’Oltralpe in merito alle accuse di “aggressione sessuale” nei confronti di alcuni giovani adulti, disinnescando così, in nome della trasparenza, un potenziale conflitto diplomatico tra Francia e Vaticano.

Il caso era esploso lo scorso 24 gennaio, quando la Procura della Repubblica di Parigi ha aperto una indagine per “aggressione sessuale” a carico del diplomatico vaticano in seguito alla denuncia partita dal Comune della capitale francese. La stampa francese aveva ricostruito così i fatti: il 17 gennaio, in occasione dei tradizionali auguri di inizio anno del sindaco di Parigi Anne Hidalgo alle autorità civili, diplomatiche e religiose, all’Hotel de Ville, il rappresentante diplomatico vaticano, in quanto decano del corpo diplomatico presso la Repubblica francese, ha accompagnato la prima cittadina della capitale francese, come consuetudine protocollare, dal suo studio al salone del ricevimento. Prima il presule avrebbe a più riprese “allungato la mano” su un giovane dell’ufficio responsabile delle relazioni internazionali del municipio di Parigi, che ha poi sporto denuncia. A questa prima denuncia se ne erano aggiunte nel corso delle settimane altre due, una presentata da un altro dipendente del comune di Parigi e una risalente a un’epoca nella quale il monsignore era di stanza nella nunziatura presso un altro paese diversi anni fa.

La Santa Sede aveva appreso “a mezzo stampa” della vicenda, aveva riferito il portavoce vaticano, Alessandro Gisotti, e rimaneva “in attesa del risultato delle indagini”.Nel frattempo, però, gli inquirenti non hanno potuto interrogare mons. Ventura in ragione dell’immunità diplomatica, tanto da investire il Governo francese della questione. E a quanto hanno riportato alcune testate francesi, nelle scorse settimane dal ministero della Giustizia francese era stata inoltrata alla Segreteria di Stato vaticana la richiesta di togliere l’immunità diplomatica al nunzio.

La notizia, che non ha trovato conferma ufficiale da parte vaticana, è stata seguita, oggi, dalla rivelazione – che trova invece riscontro nel Palazzo apostolico – che mons. Ventura è stato ascoltato dagli inquirenti su sua richiesta.

Altro dai Sacri palazzi non filtra. Ma è difficile ipotizzare che un nunzio apostolico abbia potuto prendere una simile decisione senza essersi quanto meno consultato con i suoi superiori a Roma. Decisione che evita sì di togliere l’immunità diplomatica, creando, dal punto di vista vaticano, un pericoloso precedente, ma evita altresì di intralciare le indagini svolte dalla giustizia francese.

Cosa accadrà in futuro è difficile da prevedere, per quanto un caso recente fornisca, in qualche misura, delle analogie: quando un diplomatico vaticano di stanza a Washington, mons. Carlo Alberto Capella, fu scoperto dagli inquirenti statunitensi e canadesi a consultare materiale pedopornografico sul suo computer, la Santa Sede oppose l’immunità diplomatica – non per evitare che venisse interrogato, ma per non farlo arrestare a Washington – ma lo arrestò a sua volta in Vaticano, sottoponendolo ad un processo e condannandolo. Ancora più significativo, però, è forse un altro caso, pur diverso per molti versi, quello del cardinale George Pell. Pur essendo prefetto della Segreteria vaticana per l’Economia, il porporato, incriminato per abusi sessuali sui minori da un tribunale del suo paese, l’Australia, decise – dopo aver sentito il Papa – di non opporre né l’immunità diplomatica né invocare ragioni di salute e, preso l’aereo, si è fatto processare (il tribunale lo ha poi condannato). Precedenti che mostrano come la Santa Sede, sotto Papa Francesco, non rinunci alla propria indipendenza giurisdizionale e alle tutele previste dal diritto internazionale per i propri diplomatici, ma non esiti – a differenza di quanto avveniva nei decenni passati – a collaborare con la giustizia penale degli altri paesi quando un proprio uomo finisce sotto indagine.

Nato in provincia di Brescia 74 anni fa, Ventura nel 1995 è stato nominato da Giovanni Paolo II nunzio apostolico in Costa d’Avorio, Burkina Faso e Niger, lo stesso anno è stato consacrato arcivescovo dal cardinale Angelo Sodano, dal 1999 al 2001 è stato poi nunzio in Cile, in Canada dal 2001 e nel 2009 Benedetto XVI lo ha nominato nunzio in Francia.

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