Progetto Kircher: il Leonardo del ‘600 riscoperto dalla Pontificia Università Gregoriana

Presentati i codici per lo studio dei geroglifici

MAR 26, 2019 -

Roma, 26 mar. (askanews) – Sono stati illustrati nella Sala Andrea Pozzo, in via di Sant’Ignazio, il restauro e la digitalizzazione di tre codici manoscritti di Athanasius Kircher (1602-1680), promossi dalla Fondazione Sorgente Group di Valter e Paola Mainetti e realizzati dall’Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana. Nel corso dell’evento “Dialogo curioso, ovvero, delle tecniche di restaurare i manoscritti kircheriani” è stato raccontato, e reso coinvolgente, l’appassionato lavoro, durato tre anni, sulle opere del gesuita tedesco, considerato “il Leonardo del Seicento”.

Kircher, matematico, storico, filosofo, antropologo, alchimista, studioso di geroglifici, è stato soprattutto uno spirito raffinato, mosso da grande curiosità verso il mondo. Si è impegnato nella traduzione dei geroglifici tanto da essere considerato il fondatore dell’Egittologia. È stato, tra l’altro, fra i primi ad individuare i microbi attraverso il microscopio, arrivando a ipotizzare che la peste fosse causata da un microrganismo infettivo.

“Siamo felici della collaborazione sin dal 2014 con l’Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana, che con molta passione ha affrontato la ricerca nei campi più complessi del sapere umano; – ha rilevato Mainetti – abbiamo quindi considerato con interesse il lavoro di interpretazione degli obelischi fatto da Kircher, genio multidisciplinare dell’antichità”.

“I progetti culturali nei quali la Fondazione Sorgente Group ci ha seguito negli anni hanno sempre avuto lo scopo ultimo di produrre conoscenza e di divulgarla, i manoscritti oggi in esposizione sono stati vergati proprio qui, nel Collegio romano nei secoli scorsi, secondo un approccio scientifico unitario” – ha spiegato Martín María Morales, direttore dell’Archivio storico della Pontificia Università Gregoriana. Sia per i disegni che per i codici sono stati effettuati interventi di deacidificazione per contrastare l’azione corrosiva degli inchiostri sulla carta, che si avvale delle proprietà delle Nanoparticelle. L’ innovativo sistema di restauro è stato illustrato con dovizia di particolari da Simona Cicala, Restauratrice di materiale documentario che ha lavorato direttamente sui documenti che ora consentono di conoscere, come ha sottolineato Irene Pedretti, Responsabile della conservazione presso Archivio Storico, Pontificia Università Gregoriana, dettagli inediti dell’operato di Kircher.

Dell’opera di Kircher, sono stati presentati in dettaglio codici interi e disegni utilizzati per lo studio dei geroglifici, presenti su tre obelischi romani, quello mediceo (ora collocato a Firenze nel Giardino di Boboli), quello di San Macuto (oggi in Piazza del Pantheon) e quello di Villa Celimontana.

In particolare l’Archivio della Gregoriana possiede e sta valorizzando 14 volumi di corrispondenza di Kircher in 21 lingue differenti tra cui copto, aramaico ed ebraico; 5 manoscritti in gran parte inediti che documentano l’attività di ricerca per la traduzione dei geroglifici egizi; infine, documenti legati alla realizzazione del Museo all’interno del Collegio Romano, allestito con opere di diversa natura, come quelle considerate “meraviglie” (riproduzioni di obelischi, una galleria di dipinti) e curiose particolarità (le lacrime di coccodrillo, animali esotici impagliati) che il gesuita tedesco raccolse per stupire i suoi visitatori.

Kircher ha pubblicato una quarantina di opere nei campi degli studi orientali, della geologia e della medicina. Ha insegnato per più di quarant’anni nel Collegio Romano all’interno di una “wunderkammer” (il museo delle meraviglie). Nel 1635 si è recato a Roma per insegnare scienze matematiche presso il Collegio Romano, ma dopo otto anni si è dedicato esclusivamente alla sua più grande passione: lo studio dell’antichità. Nel 1651 ha fondato, sempre presso il Collegio Romano, il Museo Kircheriano. Martín M. Morales: nato a Buenos Aires nel 1953, vive a Roma dal 1983. È direttore dell’Archivio Storico della Pontifica Università Gregoriana, dove insegna storia moderna e storia delle missioni. Professore invitato presso il Colegio de Saberes (Città del Messico). È curatore dell’edizione delle lettere dei padri generali della Compagnia di Gesù all’antica provincia del Paraguay, di cui è uscito il primo volume “A mis manos han llegado” (Madrid-Roma, 2005). Si occupa di scrittura della storia e ha pubblicato diversi saggi sulla storiografia della Compagnia di Gesù. Ha recuperato il fondo antico de gesuiti in Argentina costituendo un laboratorio di restauro del libro antico e della carta a Buenos Aires.