Anche in Italia gli studenti in piazza per FridaysForFuture: siamo con Greta Thunberg

Domani lo sciopero contro il cambiamento climatico

MAR 14, 2019 -

Roma, 14 mar. (askanews) – Anche in Italia domani gli studenti scenderanno in piazza per FridaysForFuture, lo sciopero contro il cambiamento climatico. L’appuntamento è in tantissime piazze di tutta Italia, da Milano a Roma, da Padova a Bari, da Torino a Bologna. A Roma, in particolare, gli studenti partiranno in bicicletta alle 10 dalle università di Roma 3 (facoltà di lettere) e Sapienza (Minerva) con uAnna critical mass per raggiungere il concentramento di Fridays For Future Roma (Piazza Madonna di Loreto) alle 10.30.

“Siamo solidali con Greta Thunberg – spiega Giacomo Cossu, coordinatore nazionale di Rete della Conoscenza – perché rivendichiamo l’importanza della scienza nel capire e risolvere questa crisi ecologica. Secondo l’ultimo report dell’IPCC, l’organismo scientifico dell’ONU, ci sono rimasti circa undici anni per evitare di oltrepassare il punto di non ritorno.

L’intera popolazione mondiale, dunque, si trova ora a dover cambiare rotta verso una maggiore attenzione al pianeta, per evitare alle future generazioni di vivere nelle conseguenze di questa crescente emergenza. Abbiamo partecipato convintamente ai venerdì di protesta e domani saremo in piazza nelle principali città italiane”.

“Per ridurre in misura significativa i rischi e gli impatti dei cambiamenti climatici viene richiesto che venga rispettato l’accordo di Parigi, ovvero che l’aumento di temperatura globale non oltrepassi i 1.5º C., spingendo affinché il governo italiano inizi oggi stesso la transizione dal modello fossile a quello delle energie pulite e rinnovabili, per evitare all’Italia, all’Europa e al mondo intero gli effetti degli sconvolgimenti climatici: catastrofi naturali, gravi carestie e i conseguenti fenomeni migratori fuori scala. L’obiettivo ricorda Noemi Chiusano, responsabile nazionale della campagna Studenti per l’ambiente – é di abbattere del 50% le emissioni di gas serra rispetto all’epoca preindustriale entro il 2030, per raggiungere zero emissioni nel 2050. Per questo i partecipanti aderenti allo sciopero dichiarano un’emergenza climatica e chiedono ai cittadini e ai politici di collaborare per far fronte a questa emergenza”.

“Nel caso non vengano prese in considerazione le richieste ai Governi, infatti, saremo pronti a continuare gli scioperi settimanali – conclude Cossu – anche dopo il 15. Sicuramente il percorso che ci a portato al 15 marzo non si fermerà con le piazze di venerdì ma continueremo a far sentire la nostra voce anche dopo, a partire dalla Marcia per il Clima e Contro le Grandi Opere Inutili che si terrà sabato 23 marzo a Roma.” Red/Apa/Int5