La bufala della bufala

Sul pensionato di Messina verificata e riportata la versione dell'avvocato

FEB 13, 2019 -

Palermo, 13 feb. (askanews) – Una notizia riportata dalla nostra agenzia, quella del pensionato di Messina che casualmente ha trovato una fortuna stimata in 1,5 milioni di euro in antichi buoni fruttiferi postali gettati tra i rifiuti, è stata tacciata di essere una “bufala”. Senza entrare nel merito della vicenda, ciò che ci interessa sottolineare in questa sede è una questione di metodo, al fine di rimarcare lo spirito di serietà e di lealtà che da sempre contraddistingue il nostro lavoro e il rapporto con i lettori.

Nel momento in cui la segnalazione di un fatto giunge in redazione, se si sceglie di darne conto, scattano sempre le verifiche necessarie affinché se ne accerti l’autenticità. La verifica rappresenta il vero lavoro di “cucina” per chi opera da fonte indiretta, come appunto un’agenzia di stampa.

Un impegno che non è mai venuto meno, neanche nel caso della notizia oggetto di critiche che è stata pubblicata soltanto dopo aver ricevuto quel materiale, stavolta proveniente da fonte diretta e dimostrabile, atto a definirne l’autenticità.

Con questo spirito abbiamo quindi pubblicato quell’articolo, che contiene la linea di chi rappresenta legalmente il protagonista della vicenda (la possibilità di riscuotere la somma stimata). Una strategia che sarà oggetto di una valutazione, giuridica e non giornalistica, da parte di chi competente. Ma che non attiene certamente a chi si è limitato a darne conto.

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