Trucco permanente: una persona su cinque insoddisfatta risultato

Sopracciglia, occhi e labbra disegnate. L'esperto: attenti a bufale

FEB 5, 2019 -

Roma, 5 feb. (askanews) – Ridisegnare alcuni tratti del proprio volto per correggere inestetismi, avere uno sguardo più tenebroso e affascinante o semplicemente sentirsi più belli è la nuova tendenza del momento in termini di trattamenti di bellezza. Un business che fattura centinaia di migliaia di euro e sta generando una galassia sempre più affollata di professionisti di varia natura, dai tattoo artist, ai truccatori ed estetisti che offrono servizi più disparati ma con risultati non sempre soddisfacenti. Al punto che una persona su cinque, secondo un sondaggio effettuato dal Centro Ricerche Syneron Candela, non è soddisfatta del risultato.

Syneron Candela, tra le maggiori produttrici mondiali di apparecchiature laser, da sempre vicina ai bisogni delle donne (e degli uomini), ha intervistato uno dei più grandi esperti italiani di laser e rimozione di permanent make up, Giuseppe Scarcella, dermatologo a Verona e responsabile nazionale del Dipartimento Laser ISPLAD (International-Italian Society of Plastic-Regenerative and Oncologic Dermatology). “Per diventare permanent make up artist – ha dichiarato Scarcella – è sufficiente frequentare un corso di pochi giorni. E già questo è sbagliato perché il permanent make up (PMU) è un trattamento molto serio che dura tutta la vita e di conseguenza va realizzato da persone con grande esperienza e professionalità, individui che non solo devono avere una competenza certificata, ma anche una profonda sensibilità estetica, perché non basta conoscere la tecnica, ma bisogna saper intervenire in maniera personalizzata sulla fisionomia di un singolo individuo”. Quindi, il suggerimento è di prestare molta attenzione se si vuole intraprendere questa esperienza di bellezza sulla propria pelle. “Ad oggi – prosegue l’esperto – il permanet make up può essere realizzato anche da un tatuatore, professione che, purtroppo, rispetto a truccatori ed estetisti, presenta al momento dei vuoti legislativi maggiori in merito all’utilizzo dei pigmenti iniettati. Secondo alcune indagini si è visto che circa il 50% dei colori iniettati nei tatuaggi sono addirittura vietati nei cosmetici. Sono state fatte segnalazioni di utilizzo di coloranti impiegati come vernici industriali per carrozzeria e/o inchiostri per stampanti. Il mondo cosmetico, invece, risulta attualmente essere un settore più regolamentato, quindi i pigmenti per il PMU vengono utilizzati in modo più controllato e selettivo ed è per questo che sono anche decisamente più costosi. L’Università di Ferrara, al Dipartimento di Scienze Chimiche e Farmaceutiche, per esempio, ha avviato un Corso di Laurea per Tecnici Estetisti i cui allievi possono accedere ad un nuovo Master Universitario che insegna a diventare “Dermopigmentista”. (segue)