Regione Sardegna valuta ricorso a Consulta contro Dl Sicurezza

Pigliaru: provvedimento nato su presupposti sbagliati

GEN 8, 2019 -

Roma, 8 gen. (askanews) – Anche la Sardegna è intenzionata a valutare, in coordinamento con altre Regioni italiane, la strada del ricorso alla Corte Costituzionale contro il decreto Sicurezza . In questo senso, la Giunta riunita oggi a Villa Devoto ha condiviso le proposte formulate dall’assessore delegato Filippo Spanu.

“È una valutazione che riteniamo necessaria”, spiega il presidente Francesco Pigliaru da Roma, dove è impegnato al Ministero della Difesa per la formalizzazione del rilascio di Porto Tramatzu. “Siamo davanti a un provvedimento nato su presupposti sbagliati e che non solo nega servizi essenziali a chi ne ha diritto, ma pone gli amministratori locali di fronte a seri problemi sul fronte dell’ordine pubblico, creando così incertezza e insicurezza”.

L’assessore degli Affari generali Filippo Spanu, con delega sui flussi migratori, ribadisce che “il decreto favorisce la disintegrazione di un modello faticosamente costruito. La Sardegna si sta muovendo in sintonia con altre Regioni per dare vita immediatamente a un confronto con il Governo attraverso un percorso istituzionale da attivare nell’ambito della Conferenza delle Regioni. Allo stesso modo, insieme a Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Abruzzo, Umbria e Campania, Comuni, Università e Associazioni, abbiamo promosso un appello per chiedere al Governo e al Parlamento di aderire al Global Contact for migration, che costituisce a livello mondiale un indispensabile riferimento per la gestione condivisa dei movimenti migratori. Anche in questo caso abbiamo assistito al grave e ingiustificato disimpegno del Governo”.(Segue)