Telecamere termiche e allarmi, più sicurezza a Parco Colosseo

Nuovo piano da 9 mln, Bonisoli: fondamentale per valorizzazione

DIC 13, 2018 -

Roma, 13 dic. (askanews) – Circa 250 nuove telecamere di ultimissima generazione, termiche ed ottiche; aggiornamento degli allarmi con sensori di contatto; una nuova architettura del sistema operativo di sicurezza, suddiviso in sottosistemi con un doppio canale di indirizzo delle informazioni. E’ quanto prevede il nuovo progetto per la sicurezza dei siti di competenza del Parco archeologico del Colosseo a Roma (Foro Romano, Palatino, Domus Aurea e Colosseo), un piano antintrusione e per la sicurezza rivolto sia al pubblico che al patrimonio culturale, elaborato insieme ai carabinieri del Nucleo Tutela Patrimonio culturale e presentato oggi dal ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli.

Tenendo conto che il Parco del Colosseo e l’area circostante rientrano tra gli obiettivi sensibili a rischio di attentati terroristici – e per questo sono anche oggetto di una particolare attenzione da parte del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica presieduto dal prefetto di Roma – il piano ha individuato le criticità e i punti di debolezza in termini di controllo degli accessi e dei flussi di visitatori; delle aree di possibile intrusione di persone e cose; di atti vandalici ai danni del patrimonio; della fruibilità in sicurezza delle aree e dei monumenti da parte dei visitatori.

Il Parco è già dotato di metal detector, telecamere e sistemi di allarme, ma l’obiettivo è arrivare a una copertura totale della videosorveglianza sulla grande area archeologica e sui monumenti che vi sorgono. Alla base del piano c’è una concezione unitaria di tutto il sistema: il Parco non sarà più diviso per settori, ma è prevista un’unica centrale operativa alla quale verranno inviati tutti i segnali video e gli allarmi e dalla quale sarà possibile anche accedere al singolo allarme e telecamera. Il sistema unitario è però suddiviso in sei sotto aree, ciascuna con un server autonomo che gestisce i dati e che li indirizza alla sala operativa attraverso una dorsale unica in fibra ottica.

Per proteggere i perimetri dei monumenti e dell’area archeologica saranno installate telecamere su pali, termiche e ottiche, due tecnologie che si complementano e permettono al sistema di prendere il massimo di ciascuna e superare i limiti di entrambe. Circa 250 i nuovi dispositivi che saranno installati, che si aggiungono alle 250 già presenti. Per le forze dell’ordine sarà garantita una registrazione continua delle telecamere, mentre il personale di vigilanza nella sala regia potrà accedere a tutte le telecamere di confine di monumenti e area archeolgica, che saranno dotate di un sistema a barriera a infrarossi per attivarsi appena avviene una effrazione.(Segue)