Salute, partita da Matera Campagna “Stop cibo anonimo”

Raccolte quasi 500 firme per chiedere maggiore trasparenza

DIC 7, 2018 -

Matera, 7 dic. (askanews) – Sono state quasi cinquecento le firme raccolte dalla Coldiretti e da “Campagna Amica” nel corso della prima giornata della campagna nazionale “Stop cibo anonimo” organizzata in piazza Vittorio Veneto a Matera per chiedere alla Commissione di Bruxelles di agire sul fronte della trasparenza e dell’informazione al consumatore sulla provenienza di quello che mangia. “Le maggiori preoccupazioni – ricorda il presidente regionale di Coldiretti Basilicata, Antonio Pessolani – sono determinate dalla difficoltà di rintracciare rapidamente i prodotti a rischio per toglierli dal commercio con un calo di fiducia che provoca il taglio generalizzato dei consumi che spesso ha messo in difficoltà ingiustamente interi comparti economici, con la perdita di posti di lavoro. L’esperienza di questi anni dimostra l’importanza di una informazione corretta con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine nazionale dei prodotti che va esteso a tutti gli alimenti. Secondo una ricerca di Beuc (l’organizzazione europea dei consumatori) il 70 per cento dei cittadini europei (82 per cento in Italia) vuole conoscere da dove viene il cibo sulle loro tavole, che diventa 90 per cento nei casi di derivati del latte e della carne”. L’obiettivo della petizione è dare la possibilità a livello europeo di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti dopo che l’Italia, affiancata anche da Francia, Portogallo, Grecia, Finlandia, Lituania, Romania e Spagna, ha già adottato decreti nazionali per disciplinarlo in alcuni prodotti come latte e derivati, grano nella pasta e riso.

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