I film al cinema prima che in streaming, arriva il decreto

Bonisoli: "E dal 2019 i 'block buster' in sala da agosto"

NOV 14, 2018 -

Roma, 14 nov. (askanews) – “Mi accingo a firmare proprio oggi il decreto che regola le finestre in base alle quali i titoli cinematografici potranno essere offerti nelle sale e solo dopo di questo potranno essere distribuiti su tutte le piattaforme che si vuole”, in particolare quelle streaming. Lo ha annunciato il ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli in un video messaggio inviato in occasione della presentazione della ricerca AGIS/IULM “Spazi culturali ed eventi di spettacolo: un importante impatto sull’economia del territorio”, alla Camera di Commercio di Roma.

“Penso che sia importante – ha continuato il ministro – assicurare che chi gestisce una sala cinematografica sia tranquillo nel poter programmare dei film senza che questi siano in contemporanea disponibili su altre piattaforme e quindi poter sfruttare a pieno l’investimento che serve nel migliorare le sale e renderle sempre più ricche, emozionanti e in grado di dare un’esperienza unica”.

Per Bonisoli “è importante ragionare sul ruolo e sul valore che viene trasmesso e distribuito da una sala che organizza uno spettacolo teatrale o cinematografico. Attenzione che poi si traduce in un impegno da parte del governo, e del mio ministero in particolare, ad aiutare le sale cinematografiche e gli spettacoli teatrali, organizzati in tutte le città italiane, a crescere e diventare sempre più forti e più capaci di realizzare la loro missione”.

Nel suo messaggio il ministro ha anche riferito che “con i produttori e i distributori cinematografici stiamo lavorando per far sì che la prossima estate sia la prima vera estate del cinema italiano. Il che vuol dire che titoli molto importanti, dei veri e proprio ‘block buster’, cominceranno a essere offerti nelle sale cinematografiche a partire dal mese di agosto. Questa è la prima volta che accade ed è un problema che stiamo cercando di aiutare a risolvere per le sale cinematografiche, che così potranno avere una programmazione su più mesi e non avere questo grosso buco dal punto di vista gestionale che c’è oggi, quando l’estate hanno purtroppo pochi titoli da offrire al pubblico”.