Lazio, Asl Rm6: ad Albano Laziale “in scena” il disagio psichico

Il 28 maggio "Anche la follia merita i suoi applausi..."

MAG 22, 2018 -

Roma, 22 mag. (askanews) – Il 28 maggio, dalle 9 alle 13, presso il cinema Alba Radians di Albano Laziale si svolgerà l’incontro dal titolo “Anche la follia merita i suoi applausi. Storia del padiglione 25”. L’iniziativa, organizzata in collaborazione con il Comune di Albano Laziale, si inserisce all’interno degli eventi organizzati in occasione dei 40 anni della legge Basaglia e vuole favorire un momento di dibattito tra tutti i soggetti che oggi nei servizi e nel territorio operano quotidianamente contro lo stigma, per l’affermazione dei diritti e per un piena integrazione delle persone con disagio psichico. Verrà proiettato il film “Padiglione 25, diario degli infermieri”, di Massimiliano Carboni e Claudia De Michelis, che racconta, attraverso interviste e preziose immagini di repertorio, la vicenda di quattordici infermieri del S. Maria della Pietà di Roma che nel 1975 avviarono un lento e faticoso lavoro di reinserimento progressivo dei degenti nella società. Oltre ai due autori partecipano Tommaso Losavio, psichiatra e direttore del progetto di chiusura dell’ospedale S. Maria della Pietà, Maria Grazia Giannichedda, presidente Fondazione Basaglia e Vincenzo Boatta, che fu tra gli infermieri protagonisti di quel periodo. Introduce Narciso Mostarda, psichiatra e direttore generale della Asl Roma 6. “Quarant’anni dopo la promulgazione della legge Basaglia riscontriamo ancora la modernità e la portata rivoluzionaria dei suoi principi ispiratori, come l’abolizione del concetto di pericolosità sociale del paziente, la soppressione della custodia manicomiale e della privazione della libertà dei malati. La legge 180 ha introdotto modelli di trattamento alternativi all’ospedale psichiatrico, derivanti da un capovolgimento di prospettiva: al centro della nuova strategia terapeutica non c’è più la malattia, ma la persona, con i suoi bisogni e i suoi diritti. Dovere della Sanità pubblica è tradurre in modo sempre più efficace questi principi, sviluppando sul territorio azioni concrete di inclusione sociale e di inserimento lavorativo” ha spiegato il direttore generale della Asl Roma 6, Narciso Mostarda.