Sfruttamento della prostituzione, 4 in manette a Frosinone

Un'associazione culturale a copertura del "business"

MAG 18, 2018 -

Roma, 18 mag. (askanews) – Personale del Reparto Operativo – Nucleo Investigativo di Frosinone ha dato oggi esecuzione ad un’Ordinanza di Custodia Cautelare, nei confronti di quattro persone, tre italiani e un originario di Casablanca, ritenuti responsabili di concorso in agevolazione, induzione, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione. Tre degli arrestati hanno precedenti specifici.

I provvedimenti traggono origine da una articolata e complessa attività info-investigativa avviata dal Nucleo Investigativo nell’autunno del 2015, quando era stata individuata una presunta attività di meretricio all’interno del Circolo culturale denominato “Capocabana”, a Veroli (FR). Le investigazioni, condotte attraverso tradizionali attività investigative anche con analisi di immagini riprese da telecamere presenti sulle strade, pedinamenti, perquisizioni, analisi dei tabulati telefonici ed altre attività tecniche, hanno permesso di acquisire univoci e sostanziosi elementi probatori a carico dei destinatari del provvedimento e di ricostruire puntualmente il ruolo da ciascuno ricoperto nella gestione dell’illecita attività che si svolgeva sotto le mentite spoglie di un’Associazione Culturale senza fini di lucro.

Gli indagati garantivano ai clienti la possibilità di intrattenersi e consumare rapporti sessuali fuori dal locale dietro pagamento di una somma di denaro commisurata al tempo trascorso con le “intrattenitrici”. E’ emerso, infatti, che i destinatari del provvedimento, alcuni dei quali titolari e/o amministratori di fatto anche di altri locali dello stesso genere ubicati in altre Province, gestivano e coordinavano, realizzando notevoli profitti, tutte le attività connesse alla prostituzione, che si concretizzavano, sostanzialmente, nella scelta delle ragazze, straniere (con ddeterminati requisiti fisici), nella loro sistemazione alloggiativa, nei loro spostamenti, sia all’arrivo in Italia (dall’estero o da altre città) sia nei quotidiani accompagnamenti dal luogo di dimora a quello di “lavoro”, nell’organizzazione, predisposizione e coordinamento dei contatti tra le ragazze ed i clienti, nella fissazione delle regole di intrattenimento all’interno del locale e delle “tariffe” da corrispondere. E’ emerso, altresì, uno scambio di intrattenitrici tra locali, anche di altre Province, in relazione all’andamento e all’attivismo degli stessi e/o a esigenze di spostamento connesse ad altre problematiche. Inoltre si verificava che alcuni clienti “prenotavano” le ragazze con cui volevano intrattenersi, desiderio che veniva, dagli sfruttatori, prontamente soddisfatto dando specifiche indicazioni nel senso. Quanto alle ragazze, i loro guadagni variavano in relazione al numero delle prestazioni offerte e comunque si aggiravano circa intorno al 30% del totale. Gli arrestati, al termine delle previste formalità di rito, sono stati sottoposti, i primi tre, al regime degli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni, mentre, l’ultimo, all’obbligo di dimora nel Comune di residenza.